Il tribunale di Milano ora è sotto indagine per i mancati controlli

La procura di Brescia apre un fascicolo per omissione d'atti d'ufficio a carico di ignoti. Nel mirino i singoli operatori ma anche l'intera catena decisionale

Il tribunale di Milano ora è sotto indagine per i mancati controlli

Un fascicolo nel fascicolo. La Procura di Brescia indaga il tribunale di Milano per omissione d'atti di ufficio, dopo la sparatoria di giovedì scorso, in cui tre persone hanno perso la vita.

Come racconta Il Giorno, la procura bresciana ha aperto due fascicoli: uno per omicidio plurimo volontario, a carico di Claudio Giardiello; l'altro per omissione d'atti d'ufficio, a carico di ignoti. Nel mirino degli inquirenti ci sono i mancati controlli all'ingresso e la vistosa falla nella sicurezza che ha permesso al killer di introdurre indisturbato un'arma all'interno del Palazzo di Giustizia.

La Procura di Brescia ha già chiesto a Milano l'elenco completo degli addetti alla sicurezza in servizio giovedì mattina. Al vaglio degli inquirenti, però, non finirà - né d'altronde potrebbe finire - solo la posizione del singolo operatore, ma anche dei responsabili di tutta la catena di comando che ha vagliato ed approvato l'intero sistema di controlli.

Il Giorno ricorda come la decisione di togliere il metal detector dall'ingreso di via Manara per spostarlo in corso di Porta Vittoria sarebbe da attribuire a un tavolo composto dai vertici degli uffici giudiziari, la Procura generale, l'ordine degli avvocati, il Demanio e il Comune.

Dal palazzo sottolineano come la rimozione del metal fosse una misura approvata in via sperimentale e come

l'ingresso di via Manara fosse stato pensato come ingresso "veloce" per agevolare l'afflusso degli addetti ai lavori, dietro esibizione del tesserino di riconoscimento. Un sistema di controlli rivelatosi, evidentemente, lacunoso.

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