Cronache

Trieste, pistola su treno, botte a soccorritori e agenti: preso serbo

L'arma, risultata poi una replica sprovvista di tappino rosso, è stata sequestrata. Lo straniero ha preso a pugni e schiaffi gli agenti per tentare di fuggire sulla massicciata; aggrediti anche gli operatori del 118 intervenuti in suo soccorso

Trieste, pistola su treno, botte a soccorritori e agenti: preso serbo

Completamente ubriaco a bordo di un treno regionale in partenza dalla città di Trieste e diretto a Venezia, ha scatenato il panico tra la gente, vantandosi di possedere un'arma da fuoco, poi estratta dinanzi agli agenti della polfer intervenuti sul posto.

Protagonista in negativo della vicenda un 35enne di nazionalità serba, descritto dai testimoni come uomo di corporatura robusta ed alto oltre un metro e ottanta, che fin dai primi istanti ha iniziato ad essere particolarmente molesto.

In evidenti condizioni di alterazione psico fisica, causati dall'abuso di alcol, lo straniero aveva iniziato a vantarsi coi presenti del fatto di essere in possesso di una pistola. Una versione, questa, ribadita anche dinanzi al capotreno, quando gli si è avvicinato per controllare se fosse o meno in possesso di regolare titolo di viaggio.

Il 35enne, infatti, ha replicato alla richiesta dell'operatore di TrenItalia dichiarando di avere con sè un'arma da fuoco e domandandogli poi con tono volutamente minaccioso se anche lui ne possedesse una.

Intimorito dal 35enne, il capotreno ha chiesto aiuto agli agenti della polizia ferroviaria presenti sul convoglio, che hanno raggiunto in breve la carrozza indicata. La presenza degli uomini in divisa non è tuttavia servita per ricondurre lo straniero a più miti consigli, anzi. Alla loro vista, il serbo ha cercato di estrarre l'arma da fuoco, nascosta all'altezza della cinta, ma i poliziotti hanno reagito in modo più rapido di lui, riuscendo a bloccarlo a terra.

L'arma è successivamente risultata essere una perfetta replica, comunque non distinguibile da una pistola vera in quanto sprovvista di regolare tappino rosso. Gli agenti della polfer di Trieste hanno fatto scendere dal treno con grande fatica il 35enne, che continuava a dimenarsi e ad opporre strenua resistenza. Una volta sulla banchina, lo straniero ha anche tentato di colpire con schiaffi e pugni i due poliziotti, ma a causa dei fumi dell'alcol ha avuto grandi difficoltà a mantenere l'equilibrio, precipitando sulla massicciata sottostante.

A questo punto è stato necessario richiedere l'intervento sul posto dei soccorritori del 118, anche se il 35enne è riuscito comunque a rimettersi in piedi da solo e ad aggredire gli agenti nel vano tentativo di aprirsi una via di fuga. Urla e minacce di morte sono state rivolte sia agli operatori della stazione che ai numerosi passeggeri che osservavano la scena da lontano, uno spettacolo non risparmiato neppure ai sanitari giunti sul posto. La furia del serbo si è infatti sfogata anche contro di essi, tanto da rendere necessaria la presenza degli agenti della polfer anche a bordo dell'ambulanza che ha condotto il violento straniero in ospedale.

Per lui l'accusa di resistenza, oltraggio, minacce e violenza a pubblico ufficiale, con l'aggravante del procurato allarme causato dal possesso della replica.

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