La triste estate di Matteo

Oggi non è più tempo della ribalta tv h24. L'aria è decisamente più pesante e tutti sono concentrati sul referendum

La triste estate di Matteo

Sono passate solo due estati, eppure politicamente sembra un'eternità. I tempi del 40,8 per cento che alle Europee del 2014 consacrò il nuovo corso del Pd di Matteo Renzi sono infatti un ricordo sbiadito, così come la luna di miele tra il premier e un pezzo consistente di Paese. Non solo il tradizionale elettorato di centrosinistra, ma anche una parte di quello di centrodestra che iniziò a guardarlo con una certa curiosità. Un'era geologica fa. Non è un caso che in vista del referendum sulla riforma costituzionale che dovrebbe tenersi a novembre, Renzi abbia scelto una strategia di basso profilo, limitando al minimo le prese di posizioni pubbliche e la ribalta dei riflettori. Ed è proprio questo il termometro di quanto e come siano cambiate le cose in questi due anni in cui il leader del Pd pare avere perso la capacità di trasformare in oro qualunque cosa tocchi. Anzi, a molti sembra addirittura essere diventato una sorta di Re Mida al contrario, tanto da decidere di non giocare in prima linea la campagna referendaria proprio per evitare di affossarlo.

A due anni e mezzo dal suo arrivo a Palazzo Chigi, dunque, Renzi affronta la sua estate più difficile. Un'estate austera se paragonata non solo a quella di due anni fa, ma anche allo scorso agosto. Oggi, infatti, non è più tempo della ribalta tv h24. Niente più secchiate d'acqua gelata, come quando nel 2014 aderì al Bucket Ice Challenge. Una campagna per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla Sla, ma pure un modo per essere virale sui social, oggi principale strumento di comunicazione. Quello era il Renzi che sembrava avere in mano l'Italia e che poteva permettersi qualunque cosa. Mentre oggi l'aria è decisamente più pesante e tutti sono concentrati sulla partita referendaria, vero e proprio spartiacque della legislatura.

Così anche Maria Elena Boschi, logorata dalle vicende di Banca Etruria e madre della riforma costituzionale, ha evitato di esporsi troppo facendosi immortalare sulla spiaggia di Marina di Pietrasanta o nei locali di Formentera come accaduto lo scorso agosto. Insomma, quest'anno sotto l'ombrellone della politica avanza poco spazio per quel gossip che due anni fa portò il dibattito a concentrarsi sul «topless sì» e «topless no» del ministro Stefania Giannini.

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