Cronache

La truffa dei minori albanesi: pagati anche se non sono soli

La procura dei minori dell'Emilia Romagna in cinque anni costretta ad aprire oltre 200 casi per truffa ai danni dello stato contro finti minori albanesi soli

La truffa dei minori albanesi: pagati anche se non sono soli

In cinque anni la procura dei minori di è stata costretta ad aprire oltre 200 casi per accertare quella che, a volte, diventa un vero e proprio abuso da parte di famiglie albanesi. Tra il 2012 e il 2017 spessa i pm hanno indagato per truffa ai danni dello Stato. Ai minorenni senza famiglia al seguito, infatti, lo Stato garantisce una serie di servizi (vitto in strutture di accoglienza, alloggio, istruzione e via dicendo), ma in alcuni casi era emerso il "vizio" di alcune famiglie albanesi di fingere l'assenza dall'Italia o simulando situazioni di indigenza in modo che il figlio potesse godere dei benefit garantiti dai contribuenti italiani.

Le indagini sui minori albanesi

Per questo il consigliere regionale di Forza Italia in Emilia Romagna, Galeazzo Bignami, ha presentato una interrogazione per capire quante volte i pm abbiano rilevato possibili abusi del sistema di protezione dei minori. Ed ecco che emergono i 243 fascicoli aperti dalla procura. I dati dell'accoglienza di minori in Emilia Romagna, come riportato nella risposta all'interrogazione dalla vicepresidente dell'assemblea regionale, Elisabetta Gualmini, dicono che tra il 2015 e il 2017 il numero dei minori albanesi accolti è immutato (374), anche se la percentuale è calata rispetto al totale dei minori non accompagnati (dovuto anche al boom di ingressi di migranti). "In passato ci fu propinata la versione dell' accoglienza dei minori come un' emergenza umanitaria - attacca Bignami, che chiede indagini anche su chi arriva dall'Africa -, ma occorre rendersi conto che spesso è ispirata e gestita da criminali sui quali anche la procura ha acceso i riflettori. L' accoglienza non può diventare uno strumento nelle mani della criminalità che fa leva sul senso di solidarietà di tutti noi".

La risposta dei giudici

"Nella maggiore parte dei casi, ovvero quelli in cui è apparsa provata una condotta volta a sottacere le modalità d' ingresso nello Stato, la presenza di parenti sul territorio e la volontà artatamente dissimulata di porre a carico degli enti pubblici il mantenimento del minore - ha riferito la procura dei minori alla Gualmini, come riportato dal Resto del Carlino - èstato richiesto il rinvio a giudizio degli imputati minorenni e trasmessa la notizia di reato a carico dei maggiorenni (genitori o adulti accompagnatori) alle procure ordinarie del distretto".

Commenti