Truffa dello specchietto: la vittima incastra i malviventi

Due pregiudicati napoletani in viaggio sulla superstrada della Malpensa inscenano una collisione tra veicoli: ma la persona che volevano raggirare finge di volerli risarcire e chiama la Polizia

Truffa dello specchietto: la vittima incastra i malviventi

Gli autori di una tentata “truffa dello specchietto” avranno pensato che il loro piano fosse perfetto, ma questa volta hanno incontrato qualcuno più furbo di loro.

Era circa mezzogiorno di ieri quando una coppia di pregiudicati napoletani di 39 e 41 anni, con un lungo curriculum delinquenziale, che viaggiava sulla superstrada della Malpensa (Varese) a bordo di una Fiat 500 rossa, ha individuato il suo bersaglio. Si trattava di un cinquantacinquenne al volante di una berlina. Uno dei malfattori ha lanciato un sassolino contro la carrozzeria dell’auto prescelta in modo da simulare il rumore dell’urto tra i due veicoli. I campani con i fari hanno indotto il malcapitato a fermarsi, poi gli hanno mostrato lo specchietto retrovisore rotto della loro 500 e delle rigature rosse sulla fiancata della berlina.

I due hanno proposto di risolvere bonariamente la questione chiedendo alla vittima di versare la somma necessaria per la riparazione senza coinvolgere le assicurazioni.

L’uomo ha però intuito di essere al centro di un raggiro e ha fatto finta di aderire alla proposta, ma ha aggiunto di dover prelevare denaro da un bancomat, non avendo contante. Seguito dai pregiudicati, il cinquantacinquenne si è recato in due diversi sportelli fingendo di prelevare. Nel frattempo aveva avvisato la Polizia: così gli agenti del Commissariato di Busto Arsizio hanno bloccato i delinquenti mentre a bordo della Fiat aspettavano che la loro vittima uscisse dalla banca.

I poliziotti hanno trovato loro addosso e nell’auto tutto l’occorrente per la messa in scena: una busta con numerose pietre, un pennarello rosso per simulare le strisciature e dei taglierini. I due sono stati denunciati per tentata truffa e con provvedimento del Questore di Varese è stato vietato loro di tornare a Busto Arsizio per tre anni.

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