Cronache

"Mandi le tue foto ai minori, paga altrimenti...": occhio alla nuova truffa online

Una mail con presunti reati di tipo sessuale in rete, le minacce e la richiesta di soldi: così i truffatori chiedono 4500 euro alle loro vittime

"Mandi le tue foto ai minori, paga altrimenti...": occhio alla nuova truffa online

C'è una nuova truffa che sta girando sugli indirizzi mail degli italiani e rischia di mettere a rischio i loro dati personali. Arriva da un indirizzo appartenente a una ipotetica Polizia nazionale, il cui riferimento mail è dr.commissione.poliziastradale@gmail.com e ha per oggetto una ipotetica convocazione da parte della Direzione centrale della polizia giudiziaria - Brigata di protezione minori.

Il contenuto della mail è un file jpg che riporta i simboli istituzionali della Repubblica italiana e della Polizia delle telecomunicazioni. Per rendere presumibilmente il tutto ancora più credibile, ma ottenendo l'effetto opposto, nella mail è stata aggiunta anche la patch Ussvs dell'Unità specializzata sicurezza voli sensibili, nota come squadra laser, che opera presso l'ufficio della polizia di frontiera dello scalo aereo di Roma-Fiumicino. Ha come compito quello di controllare gli imbarchi dei passeggeri con destinazione Paesi ad alto rischio terrorismo in base ai livelli d'allerta internazionali.

Nella mail, firmata a nome della dottoressa Nunzia Ciardi, oggi dirigente superiore della Polizia di Stato ed ex direttore della Polizia postale, si fa riferimento a un presunto sequestro di materiale informatico che vedrebbe coinvolto il destinatario della missiva. Stando a quanto si legge nella lettera, chi riceve la mail sarebbe oggetto di procedimenti penali per pornografia infantile, pedofilia, esibizionismo, cyberpornografia. Nel testo della mail, redatto in italiano piuttosto incerto, si legge: "Le tue foto di nudo che invii a minori tramite il tuo indirizzo ip sono state registrate sal nostro cyber poliziotto e costituiscono una prova dei tuoi reati. Sei pregato di farti sentire via email scrivendoci le tue giustificazioni affinché vengano messe in esame e verificate al fine di valutare le sanzioni. Questo entro un termine rigoroso di 72 ore".

Truffa

La mail prosegue con la minaccia che, se la vittima non adempie a quanto richiesto, la pratica passa nelle mani del dottor Edmondo Bruti Liberati, magistrato ed ex procuratore della Repubblica di Milano per, come si legge nella lettera, "redigere un mandato di cattura nei vostri confronti, inviarlo alla polizia più vicina al vostro luogo di residenza per il vostro arresto e denunciarti come molestatore sessuale". Infine, la mail si conclude con un'altra minaccia: "Il tuo file verrà inviato ai media per la diffusione, dove la tua famiglia, i tuoi cari e tutta l'Italia vedranno cosa stai facendo davanti al tuo computer o cellulare. Ora sei stato avvisato".

Il contatto con i truffatori

Dal momento che siamo stati contattati personalmente dagli autori della truffa, abbiamo deciso di stare al loro gioco e di assecondarli, per capire fin dove si sarebbero spinti. Così abbiamo deciso di rispondere alla loro mail, chiedendo cosa avremmo dovuto fare. Riportiamo testualmente la loro risposta: "Per porre rimedio a questa situazione e impedirti di comparire davanti al procuratore aggiunto presso il Créteil tribunal de grande instance e di denunciarmi come molestatore sessuale, a rischio di rovinare la tua reputazione e la tua famiglia, abbiamo voluto lasciarti la scelta della decisione".

La scelta sta in due opzioni: "La giustizia potrebbe prendere le misure necessarie per farti processare e rendere pubblico il caso e quindi dissuadere altre persone che si divertiranno a giocare a questo gioco in rete. La magistratura potrebbe risolvere questo problema in via amichevole, quindi in questo caso di soluzione, dovrai pagare una sanzione penale di 4.550 € prevista dalla normativa nazionale a tal fine. Si prega di confermare, nome, nome, indirizzo, telefono".

A quel punto, con un'altra mail, abbiamo chiesto come avremmo dovuto fare per pagare. In pochi minuti ci è arrivata una terza mail: "Si prega di effettuare il bonifico di 4550€. Pertanto, per risparmiare tempo, siete pregati di versare le spese tramite Postepay alla segreteria della contabilità della pubblica amministrazione al seguente indirizzo". Di seguito sono stati inseriti gli estremi di una carta Postepay, con indicazione del nome del titolare e codice fiscale, che risultano intestati a una donna nata nel 1969 a Latina.

Truffa

Davanti ai nostri dubbi, la risposta non si è fatta attendere: "Abbiamo letto completamente la tua risposta e siamo davvero sorpresi dalla tua reazione. Non credo che tu ti renda conto della gravità dei fatti. Il tuo IP e le tue informazioni sono state elencate come una persona pericolosa (pornografia infantile), anche in questo caso i nostri servizi hanno tracciato la tua segnalazione, cerchiamo di aiutarti a conoscere la gravità dei fatti mentre troviamo una trattativa con te A proposito caro signore, non so se lei sa cosa rischia, rischia almeno 1 anno di reclusione e una multa di oltre 75mila euro a seconda della gravità del suo coinvolgimento".

E ancora: "Potremmo prenderci tutto il nostro tempo per cercare di elencarti i vari reati e le condizioni, ma non lo desideriamo, abbiamo il tuo file è in nostro possesso abbiamo il tuo IP. Sappiamo che sei nuovo in questa storia e non vogliamo che questa storia cresca, ecco perché vogliamo risolvere questa storia amichevolmente con te e cancellare la tua IP dai nostri dati. Sappi che una cosa il modo migliore per evitare problemi è collaborare e tutto sarà risolto".

Infine: "Spiegazioni e braccio di ferro non risolveranno nulla, potrebbero farti del male, hai famiglia e persone care, vogliamo che questa storia non danneggi chi ti circonda così come te stesso, ecco perché ti abbiamo comunicato in questo modo per evitare spiacevoli situazioni. Crediamo che tu abbia compreso il nostro approccio e speriamo che tu risponda favorevolmente per evitare molte situazioni deplorevoli. Attendiamo il tuo messaggio e sappiamo che devi rispondere favorevolmente".

Come ha spiegato la polizia postale, questo ha lo scopo di "causare agitazione nel destinatario, inducendolo a ricontattare i truffatori ed esponendosi in tal modo a successive richieste di pagamenti in denaro e alla comunicazione di propri dati personali".

Ovviamente la polizia non contatta tramite mail o messaggi per chiedere pagamenti in denaro.

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