Cronache

Dagli industriali ai commercianti crociata contro i dazi di Trump

Da Confidustria a Confocommercio coro unanime contro i dazi voluti dal presidente Donald Trump contro i prodotti made in Ue

Dagli industriali ai commercianti crociata contro i dazi di Trump

I dazi voluti dal governo degli Stati Uniti contro l'Unione Europea in risposta alle restrizioni sulle carni americane, ha subito messo in allarme diversi settori dell'imprenditoria italiana. Il primo a puntare il dito contro il protezionismo Usa è stato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: "non bisogna cavalcare l’ansietà ma lavorare a soluzioni nell’interesse di tutti. Le politiche neoprotezioniste non sono mai a effetti dati e alla fine la sommatoria è negativa per tutti". Sulla stessa linea anche Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: "Da eredi della tradizione dei mercanti italiani e di Marco Polo, crediamo fortemente nel principio della libertà del commercio e della forza della qualità del Made in Italy. I dazi rappresentano un grave danno tanto per chi li impone, quanto per chi li subisce. Mi preoccupano e mi auguro che siano solo un annuncio".

E anche dal Pd arrivano attacchi all'amministrazione Trump. Matteo Renzi prima e Maurizio Martina poi attaccano sul ritorno di dazi e alle barriere che rischiano di danneggiare pesantemente l’Italia. Questa mattina Matteo Renzi, sulla sua pagina Facebook, è intervenuto sul tema del protezionismo, scrivendo che "dalla globalizzazione l’Italia ha ancora molto da guadagnare. Vanno trovate nuove forme di tutela per le persone che non ce la fanno, per chi sta ai margini. Ma vanno protette le persone, non le merci". Il ministro Maurizio Martina, su Huffington Post, ha aggiunto: "Nessun ritorno alla logica dei dazi e delle barriere favorirà un paese come il nostro. Solo la retorica propagandistica dei Grillo e dei Salvini può dare fiato oggi a una deriva che sarebbe pericolosissima per migliaia di nostre piccole e medie imprese esportatrici. E chi pensa di ammiccare ad alcune loro posizioni anche da sinistra e non vede questo enorme rischio, commette un grave errore di prospettiva". Diverso il parere di Matteo Salvini: "Donald Trump fa bene a difendere le imprese e gli operai americani, altrettanto dovrebbe fare l’Itaia. Il falso made in Italy - ha sostenuto il segretario federale della Lega Nord - ci costa 60 miliardi all’anno, come sistema Italia, e l’Europa ci impedisce di difendere il made in Italy. Invece di prendercela con Trump o con Putin, l’Italia e l’Europa difendano i nostri prodotti. Il rischio è che le nostre aziende chiudano per colpa dell’idiozia di Bruxelles e delle sue regole e della tassazione italiana. Se ci fosse una vera tutela del made in italy non è certo qualche Vespa in più o qualche bottiglia d’acqua che fa la differenza.

Noi difendiamo il nostro made in italy e abbiamo 60 miliardi in più domani mattina".

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