Hanno fatto l’amore, per la prima volta, mentre il cadavere ancora caldo del padre di lei giaceva in una pozza di sangue. Era troppo geloso della figlia, quel papà di Salerno, e perciò meritava di morire secondo una coppia di fidanzati salernitani che, subito dopo l’omicidio dell’uomo compiuto dal ragazzo, s’è scambiata decine e decine di messaggi ad altissimo tasso erotico.
Il delitto è avvenuto il 19 febbraio scorso ma le ultimissime novità nell’intricata inchiesta sull’episodio sono arrivate nelle ore scorse quando i carabinieri del Racis sono riusciti a ricostruire lo scambio di messaggi tra i due fidanzati nei momenti che hanno fatto seguito alla barbara uccisione del carrozziere 60enne Eugenio Tura De Marco, accoltellato a morte dal fidanzato della figlia, il 22enne Luca Gentile che ha confessato l'omicidio adducendo di aver agito reagendo a un'aggressione.
La conversazione a cui sono riusciti a risalire gli investigatori presenta toni piccanti e licenziosi. I due si sarebbero scambiati messaggi spinti ed espliciti di natura sessuale, in cui trasparirebbe l’eccitazione dovuta all’uccisione dell’unico e ultimo ostacolo alla loro relazione amorosa. Secondo l’accusa ciò proverebbe la complicità nell’omicidio della ragazza che avrebbe così incoraggiato il suo amante a fare lui il padre. Una ricostruzione che però la difesa della giovane rigetta.
Come riporta La Città, infatti, il collegio difensivo che assiste la ragazza sostiene che lei amava il papà e mai si sarebbe aspettata che il suo ragazzo l’avrebbe ucciso e che, anzi, la perdita del padre è stato un colpo pesante da digerire per la 20enne. Perciò ha chiesto di essere ascoltata di nuovo dagli inquirenti.Intanto la Procura di Salerno ha formalizzato le accuse a carico dei fidanzatini salernitani e ha fatto recapitare loro l'avviso di conclusione indagine.
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