"Marilena l'ho colpita io. Ma non ho usato alcun corpo contundente o martello. L'ho spinta e l'ho presa a schiaffi, questo è vero, ma lei è caduta e ha sbattuto la testa. È morta così". Ha confessato Gianfranco Coppola, 48enne di origini romagnole, ex istruttore di kick boxing e buttafuori. L'uomo, in stato di arresto per l'omicidio di Marilena Corrò, ha ammesso alle forze dell'ordine di aver spinto la donna, ma senza l'intenzione di ucciderla.
La 52enne originaria di Treviso era stata trovata senza vita nella cisterna dell'acqua del suo Bed & Breakfast a Capo Verde. Subito le indagini erano sono strette intorno a un italiano che gestiva la struttura ricettiva sull'isola. E al termine di un lungo interrogatorio, Coppola ha confessato: "Marilena l'ho colpita io. È caduta e ha sbattuto la testa". Dopo aver constatato la morte della donna, il 48enne avrebbe cercato di occultare il cadavere gettandolo in una cisterna per la raccolta dell’acqua e di cancellare tutte le tracce del delitto.
Noto su tutta l'isola dove si è trasferito da 10 anni, Gianfranco Coppola è già stato protagonista di diversi pestaggi e aggressioni. Da sei mesi aveva preso in gestione la struttura della 52enne con la quale c'era stato più di un diverbio. Ma il 48enne non sarebbe l'unico coinvolto nell'omicidio. In stato di arresto anche il socio dell'uomo, un 68enne milanese, accusato di aver aiutato Coppola a ripulire la scena del delitto.
Il movente
Il movente del delitto sarebbe di natura economica. La discussione tra i due, come riporta il Gazzettino, sarebbe scoppiata per i canoni d'affitto del Bed & Breakfast, ma si parla anche di debiti pregressi. Martedì la lite con Marilena è degenerata: Coppola l'ha colpita facendola cadere a terra e per la donna non c'è stato più nulla da fare. Gli investigatori sono ora al lavoro per ricostruire nel dettaglio quanto accaduto.
La vittima
Marilena Corrò era conosciuta a Treviso dove per anni era stata proprietaria del Bed and Breakfast "Maison Maggy" nel centralissimo Borgo Cavour . Nel 2018 si era poi trasferita a Capo Verde dove gestiva l'attività lasciata in eredità da suo padre Luciano. Sotto choc la famiglia e i due figli della 52enne.
"Ha confessato, ma cosa cambia? - ha tuonato il figlio 20enne - Possono anche dargli l'ergastolo a quel delinquente, ma tanto nessuno mi riporterà più mia madre. Era un poco di buono, un violento, uno che era stato mandato via dall'Italia. Ma io di lui non voglio più sapere nulla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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