Uccise la compagna soffocandola: 48enne si impicca in cella

L'uomo, reo confesso, aveva già tentato di farla finita dopo aver ucciso la compagna. Ricoverato al San Carlo, è stata dichiarata la morte cerebrale

Uccise la compagna soffocandola: 48enne si impicca in cella

Era stato arrestato pochi giorni fa con l'accusa di avere soffocato dopo una lite la compagna. Ieri, il 48enne Pietro Carlo Artusi ha tentato di togliersi la vita nel carcere di San Vittore.

A dare la notizia alcune fonti penitenziarie che hanno precisato che l'uomo si è impiccato con una corda rudimentale alle sbarre della cella attorno alle 21.

I poliziotti penitenziari lo hanno trovato avvolto in un lenzuolo, ancora in vita, e hanno chiamato i soccorsi. L’uomo è stato subito ricoverato al San Carlo: dichiarata la morte cerebrale, ora è in coma irreversibile.

Il giorno dopo aver ucciso la compagna, l'uomo aveva pensato di farla finita e aveva staccato i tubi del gas. Poi però era uscito di casa ed era stato trovato dai carabinieri sulle scale. Il 48enne ha subito confessato di aver ucciso la compagna premendole un cuscino sul volto al culmine di una violenta lite.

Prima della discussione, secondo quanto raccontato dall’uomo, i due avrebbero consumato cocaina.

La coppia si frequentava da cinque mesi e aveva un rapporto piuttosto animato: da quanto emerge la polizia era già intervenuta due volte nel loro appartamento nel corso dell'ultimo mese.

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