Chissà che direbbe Ignazio Marino, appassionato ciclista, dell'ultima trovata del suo collega udinese Furio Honsell: corsi di guida obbligatori per i vigili urbani in bicicletta. Gli agenti della Polizia Locale non potranno più salire in sella prima di aver completato l'opportuno corso di guida sicura, con tanto di "ripasso" del Codice della Strada.
Come racconta l'edizione udinese de Il Messaggero Veneto, la bicicletta viene considerata alla stregua di qualsiasi altro strumento di lavoro, come fosse una gru o un trapano: "Se ci facciamo male con un trapano fra le mura domestiche sono affari nostri - spiegano dagli uffici comunali - se, invece, il trapano lo usiamo in un luogo di lavoro, per legge, il datore di lavoro ci deve formare all’utilizzo di quel trapano".
Nonostante l'iniziativa sia partita dall'amministrazione, anche nella stessa giunta c'è chi non vede di buon occhio l'operazione, che rischia di rivelarsi un vero e proprio boomerang: "Il paradosso – commenta imbarazzato l’assessore alla Mobilità e ambiente, Enrico Pizza – è che vanno a fare quei corsi gli stessi agenti che insegnano nelle scuole a usare le biciclette. Purtroppo non ci possiamo fare nulla, ma questo può aiutare a far capire ai cittadini quanto sia difficile amministrare.
"Oltretutto, i nuovi corsi per i vigili in bici dovrebbero venir pagati con soldi pubblici: non è ancora nota la cifra esatta, ma si parla di 1500 euro. A spese, naturalmente, dei cittadini.
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