L'Ue 'bacchetta' l'Italia per le scelte in materia di tassazione sul settore immobiliare a cominciare dall'abolizione dell'Imu che - si spiega nel rapporto sul nostro paese appena diffuso dalla Commissione - "non è in linea con le reiterate raccomandazioni del Consiglio di spostare la pressione fiscale dai fattori produttivi ai consumi e ai beni immobili". Inoltre, spiega la Comissione, "non è stato dato seguito ad elementi fondamentali delle raccomandazioni specifiche per paese, quali la revisione dei valori
catastali e delle agevolazioni fiscali".
Intanto i provvedimenti disposti con la legge di stabilità per il 2016 determinano un incremento dell'indebitamento netto per l'anno 2016 pari a circa 17,6 miliardi, circa 19,1 miliardi nel 2017 e circa 16,1 miliardi nel 2018. E' quanto riporta la Ragioneria di Stato, nella Nota breve sulla manovra di finanza pubblica, pubblicata oggi sul sito. Tra i principali interventi rientra la disattivazione delle clausole di salvaguardia, già previste da precedenti disposizioni legislative, che risulta essere completa per l'anno 2016 e parziale per gli anni successivi. Viene prevista, altresì, una revisione della disciplina sulla tassazione immobiliare sulle famiglie e sulle imprese, si stabilisce dal 2017, la riduzione dell'IRES di 3,5 punti percentuali e si introducono agevolazioni fiscali per favorire gli investimenti in nuovi beni strumentali.
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