Coronavirus

Moderna "aggiorna" il vaccino "Funziona contro la variante sudafricana"

Moderna sta mettendo a punto un nuovo vaccino contro la variante sudafricana: "Ci stiamo muovendo rapidamente per testare gli aggiornamenti ai vaccini che affrontano le varianti emergenti del virus"

Moderna "aggiorna" il vaccino "Funziona contro la variante sudafricana"

La biotech Moderna corre più delle varianti, in questo caso di quella sudafricana, considerata la più pericolosa perché riuscirebbe ad inibire l'effetto dei vaccini. L'azienda americana ne ha già ideato uno nuovo (aggiornamento di quello già esistente) contro questa specifica variante che sarà posto al vaglio del National Institutes of Health (NIH) per l’avvio dello studio clinico che ne testerà efficacia e sicurezza.

Come riporta il comunicato stampa di Moderna pubblicato poche ore fa, il nuovo candidato vaccino ad Rna messaggero si chiama mRNA-1273.351 ed è specifico contro la variante del Sars-Cov-2 nota come B.1.351 ed identificata per la prima volta in Sudafrica. Le nuove dosi son pronte per la sperimentazione clinica di fase 1 che sarà guidata e finanziata, come detto, dall'NIH. Inoltre, l'azienda americana sta fornendo un proprio piano strategico per affrontare anche le altre varianti che destano maggiore preoccupazione.

Qual è la strategia

Modena sta valutando dosi di richiamo del vaccino già in produzione per aumentare l'immunità neutralizzante contro le varianti con tre diverse modalità: un richiamo specifico contro la variante sudafricana del vaccino ad Rna già esistente di cui l'Italia ha comprato alcune milioni di dosi; un richiamo multivalente che combina il primo vaccino di Moderna assieme a quello nuovo in un insieme unico (chiamato mRna-1273.211) ed, infine, una terza dose di quello originario come richiamo. Ma non è finita qui: "la Società prevede di valutare mRNA-1273.351 e mRNA-1273.211 come serie di vaccinazioni primarie per coloro che sono sieronegativi. Questi candidati saranno valutati in una serie di due dosi al livello di dose di 100 µg e inferiore", scrivono gli americani. Quindi, per coloro che non sono ancora stati vaccinati, la combinazione delle due fiale insieme.

"Pronti a sfruttare la piattaforma mRna"

"Non vediamo l'ora di iniziare lo studio clinico del nostro potenziatore di varianti e siamo grati per la continua collaborazione del NIH per combattere questa pandemia", ha detto Stéphane Bancel, Amministratore Delegato di Moderna. Il vantaggio numero 1 per questi vaccini di seconda generazione è la facilità e possibilità di cambiare in breve tempo un vaccino adattandolo ad una nuova variante, cosa impossibile da fare con i vaccini di vecchia generazione. “Mentre cerchiamo di sconfiggere COVID-19, dobbiamo essere vigili e proattivi quando emergono nuove varianti di SARS-CoV-2. Sfruttando la flessibilità della nostra piattaforma mRNA, ci stiamo muovendo rapidamente per testare gli aggiornamenti ai vaccini che affrontano le varianti emergenti del virus nella clinica", ha aggiunto la Bancel. Moderna si impegna ad apportare tutti gli aggiornamenti necessari fino a quando la pandemia non sarà sotto controllo. "Speriamo di dimostrare che le dosi di richiamo, se necessario, potranno essere effettuate a livelli più bassi, il che ci consentirà di fornire molte più dosi alla comunità globale alla fine del 2021 e nel 2022, se necessario", conclude.

Vaccino già efficace contro le varianti

Quello che sta facendo Moderna è uno scrupolo (ottimo) in più, perché il vaccino originale è comunque efficace anche contro variante inglese, brasiliana e sudafricana: una lettera all'editore del New England Journal of Medicine pubblicata il 17 febbraio 2021, ha mostrato che la vaccinazione con le dosi di Moderna ha prodotto "titoli neutralizzanti" (quindi gli anticorpi) contro tutte le principali varianti emergenti testate, comprese B.1.1.7 e B.1.351, identificate per la prima volta nel Regno Unito ed in Sudafrica. Una riduzione degli anticorpi è stata osservata esclusivamente con la sudafricana. "Lo studio non ha mostrato alcun impatto significativo sulla neutralizzazione dei titoli rispetto alla variante B.1.1.7 rispetto alle varianti precedenti. Una riduzione di sei volte dei titoli neutralizzanti è stata osservata con la variante B.1.351 rispetto alle varianti precedenti", scrivono i ricercatori.

Come riporta il Corriere, l’iter di approvazione per i vaccini “adattati” alle nuove varianti sarà più rapido, almeno negli Stati Uniti: basteranno test su alcune centinaia di persone come quelli che si fanno ogni anno per il vaccino antinfluenzale.

L'annuncio è stato dato dalla Food and drug administration (Fda), presentando le nuove linee guida.

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