La verità nella scatola nera: cos'è successo alla bici di Zanardi

Il videomaker conferma: ''La ruota sinistra fa un movimento anomalo''. Ora gli investigatori vogliono capire cosa abbia fatto perdere aderenza alla ruota

La verità nella scatola nera: cos'è successo alla bici di Zanardi

''L'handbike di Alex Zanardi è sotto esame'' adesso toccherà ai periti tentare di capire la causa di quella perdita di aderenza, che ha provocato il terribile incidente dello scorso 19 giugno sulla strada della Val d'Orcia.

Mentre il campione resta ricoverato in coma farmacologico all'Ospedale Le Scotte di Siena in condizioni stazionarie ma gravissime, le indagini proseguono con grande celerità. La scatola nera insieme ai file del computer di bordo di Marcello Bartolozzi, 66enne architetto e cicloamatore di Sinalunga a fianco di Alex venerdì scorso al momento dell’impatto, sono stati acquisiti dalla Procura di Siena. Tali strumenti probatori potranno svelare la velocità a cui è avvenuto lo schianto e anche la sua dinamica, una volta nominato il perito informatico che si affiancherà a quello che dovrà esaminare la handbike in carbonio, custodita nella caserma dei carabinieri di Pienza.

La testimonianza chiave

Ieri gli investigatori hanno ascoltato Alessandro Maestrini, 51 anni, il videomaker di Perugia che ha filmato con una telecamera professionale l’incidente. Davanti ai pm e ai carabinieri ha confermato i particolari contenuti nel video sequestrato dalla Procura: "Non stava filmando al momento dell'impatto" ha affermato senza incertezze escludendo categoricamente l'ipotesi inizialmente avanzata. Nelle immagini si vede Zanardi che imbocca la discesa, non in modo limpido, c'è anche un momento in cui la handbike è coperta da un altro partecipante alla manifestazione "Obiettivo Tricolore". Poi durante un tornante, la ruota sinistra della handbike ha fatto un movimento anomalo, perdendo aderenza. È stato proprio a quel punto che Alex ha perso il controllo del mezzo ed è andato dritto, ribaltandosi. ''L'ho visto schiantarsi contro il cerchione della ruota sinistra del camion'' ha raccontato Maestrini.

Le tre ipotesi

Inoltre la Procura dovrebbe nominare a breve anche un altro perito per accertare se le caratteristiche tecniche della handbike di Zanardi sono compatibili con il suo impiego in strade normali come quelle del comune di Pienza, dove è accaduto l'incidente, o se, invece, deve essere utilizzata in appositi circuiti per gare sportive. La perizia dovrà accertare se il mezzo, in materiale in fibra di carbonio, abbia avuto un problema alla ruota sinistra, un cedimento ipotizzato dalle prime testimonianze. Tre le ipotesi: frenata improvvisa, velocità elevata o problema tecnico della handbike, dunque tutte possibili chiavi di lettura del drammatico incidente.

Handbike sotto esame

L'impatto tra la bici di Alex e il camion guidato da Marco Ciacci può essere definito un incidente senza precedenti. In Italia di mezzi come la Zeta ne circolano poche decine (quasi tutti sulle piste ciclabili) e quello del bolognese è addirittura un pezzo unico. Nonostante possa essere considerata come una bicicletta da corsa, al contrario di queste l'handbike ha regole di omologazione molto elastiche anche sul fronte sicurezza: l’unico vero obbligo è il montaggio di una barra posteriore che protegga gli atleti dalle ruote di chi li segue.

Dettagli ulteriori li ha chiariti Giorgio Maddinelli, la cui Maddiline è leader mondiale nella progettare e realizzare handbike da corsa: ''Alex ha perso le gambe ma non il controllo spinale e quindi guida seduto, incastrato in un guscio di carbonio, usando il torso come mezzo di bilanciamento fondamentale. Rispetto alle più comuni handy distese, la sua è più corta e ha la scocca più stretta.

Risulta molto più difficile da controllare in curva dove il contro bilanciamento del busto conta più di freni e manubrio. È un mezzo che nasce per gare in circuito''. Quella di Zanardi dunque è un tipo di modello complicato da controllare soprattutto durante le curve, un dettaglio senza dubbio decisivo per il tragico schianto.

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