Sul tetto agganciati ai cavi dell'alta tensione o nascosti negli angusti locali adibiti a quadro elettrico dei treni regionali, in partenza dalla stazione ferroviaria di Ventimiglia e diretti in Costa Azzurra. Muoiono anche così i migranti africani che cercano di raggiungere la Francia clandestinamente. Loro ignorano che dentro a quei minuscoli locali, probabilmente moriranno folgorati o asfissiati e non sanno neppure che attaccandosi al pantografo (quelle sbarre che collegano il treno all'alta tensione) moriranno carbonizzati. Ormai possiamo, a ragion veduta, parlare di una strage. Ieri sera, l'ultimo caso: confermato dalle autorità italiane, che tuttavia non conoscono ancora i particolari della vicenda. Alla stazione ferroviaria di Cannes La Bocca, in Costa Azzurra, dove i treni vengono puliti e testati prima della partenza, il personale del gruppo "Sncf", l'ente che gestisce il trasporto pubblico in Francia, scopre l'ultimo cadavere. L'uomo, che potrebbe essere rimasto folgorato, è un giovane africano ancora in corso di identificazione. Lo avrebbero trovato nel locale adibito a quadro elettrico. Il 20 maggio scorso, su un treno "Ter" francese partito alla stazione ferroviaria di Ventimiglia veniva scoperto il cadavere di un maliano di trent'anni. I due convogli sono partiti dalla stazione di Ventimiglia, ma ancora oggi non è possibile stabilire dove le due vittime siano salite.
A Ventimiglia? Oppure quand'erano già in Francia, per allontanarsi dalla zona di confine ed evitare di essere respinti alla frontiera? Impossibile stabilirlo. Nelle settimane scorse altri migranti sono stati trovati morti agganciati al pantografo e un altro si è salvato. Le autorità franco italiane potrebbero presto incontrarsi per combattere questo nuovo fenomeno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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