Il verbo di Perotti: «Cauto ottimismo!»

«Bilancio 2014 in utile, un'eccezione di questi tempi». Vendute 14 barche

Eccellente overture di stagione per Salorenzo. Dopo il successo incassato a Cannes con il debutto del nuovo Sl86 (27 metri), ecco l'anteprima mondiale al Monaco Yacht Show di Montecarlo: in vetrina il superyacht in acciaio 460Exp (42 metri, un gioiello da 23 milioni), la prima imbarcazione della nuova famiglia explorer. Da oggi le due novità 2015 completano la flotta in esposizione al Nautico di Genova.

«Prima del debutto dei nuovi modelli - racconta con orgoglio Massimo Perotti - abbiamo venduto undici Sl86, mentre tre 460exp sono stati acquistati da un armatore svizzero, un americano e un messicano».

Business, innanzitutto. A partire da Cannes. «Cannes è andato benino - aggiunge Perotti - Ho sentito dichiarazioni roboanti, ma francamente non ho visto il boom. Penso si debba stare con i piedi per terra. Dietro la notizia che fa rumore, spesso si nasconde qualche difficoltà di chi la diffonde. Dobbiamo essere moderatamente positivi, grazie anche al ritorno dei mercati maturi: Europa (in particolare il Mediterraneo) e Usa. Però con misura. L'Europa, infatti, non può con quel +1% di Pil... Certamente siamo usciti dalla recessione. Dagli Stati Uniti ci aspettavamo un mercato più brillante. Altri mercati come Russia, Cina e Sudamerica sono in sofferenza. La Russia è praticamente sparita dal novembre dello scorso anno. La prova: da Mosca e dintorni arrivano solo ordini di... disdetta di contratti già perfezionati».

Dato più volte in difficoltà in passato, il cantiere Sanlorenzo ha superato brillantemente la «tempesta perfetta» scatenata dalla crisi: «Abbiamo chiuso il 2014 - aggiunge Perotti - con 208 milioni di fatturato, 21 milioni di Ebitda e 6 milioni di utile. Posso dire che siamo l'eccezione perché mi risulta che i bilanci dei nostri maggiori concorrenti siano in perdita da qualche anno. Nonostante questi risultati, ripeterò fino alla noia: godiamoci questi segnali, ma con moderato ottimismo».

Europa, Usa, Cina, Russia e Sudamerica. E l'Italia? «Mi aspetto un buon Salone di Genova - conclude - tenendo conto che negli ultimi sei mesi abbiamo venduto ben 9 barche sopra i 26 metri a clienti italiani. Che da anni non vedevamo più. Un buona notizia, anche alla luce dei dati forniti da Ucina relativi al significativo +20% di presenze. A questo proposito fa piacere il ritorno a Genova del gruppo Azimut, mentre è davvero un peccato il forfait dei brand Ferretti. Io penso che dopo anni e anni di crisi pesante, il nostro settore è ancora debole. Di certo le divisioni non aiutano. Ci indeboliscono ancora di più. Le mie dimissioni da presidente di Ucina? Ho lasciato nel tentativo di evitare scissioni. Ma non è stato così».

E veniamo alle due «stelle» che brillano nella costellazione Sanlorenzo. Dopo due decenni di ininterrotto successo di Sl72 e Sl82, Sanlorenzo ha deciso di rinnovare i due modelli affidandosi a uno dei più rinomati studi italiani di progettazione: Officina Italian Design di Mauro Micheli e Sergio Beretta. Il cantiere, tra l'altro, era già intervenuto sui modelli maggiori di questa gamma, Sl96- Sl106 e aveva lanciato l'ammiraglia Sl118. Da qui l'esigenza di altri interventi per il rinnovamento della gamma con linee ancora più eleganti e armoniche, in sintonia con le esigenze del nuovo mercato. Nasce così Sl86, una sintesi di soluzioni che detteranno i nuovi standard di tutta la gamma dei plananti.

Che dire, infine, del 460Exp (460 tonnellate di stazza lorda in appena 42 metri)? Scafo dislocante in acciaio e sovrastruttura in alluminio, caratterizzato dalle inconfondibili linee Sanlorenzo, è ispirato alle grandi navi da esplorazione: 5mila miglia di autonomia, 60 giorni di navigazione senza

toccare terra. Un bel biglietto da visita.

Dulcis in fundo, la recente partnership - decennale - con Chris Bangle, guru del car design mondiale, già direttore del design del gruppo Bmw e, ancora prima, un passaggio in Fiat.

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