La minaccia apparsa sul web è chiara: "Li uccideremo tutti". Questa volta il gruppo hacker "Islamic cyber army" ha divulgato in Rete un elenco lunghissimo di nomi appartenenti a molti Paesi, tra cui anche l'Italia. La lista comprende numeri di telefono e indirizzi email dei segnalati. L'invito , come racconta il Tempo, sarebbe rivolto alle cellule dormienti, ovvero ai lupi solitari che si trovano nel nostro Paese. La blacklist del terrore è anche in un video, sempre messo in Rete dai terroristi, in cui appare sovrapposta a scene di guerra, immagini di decapitazioni. Alla fine un messaggio: "Attaccheremo l'Occidente e in particolare l'Italia".
Su sette contatti disponibili, quattro persone hanno risposto confermando i loro dati. Tutti, però, hanno negato di appartenere all'intelligence o alle forze dell’ordine. Tra i "segnalati", come racconta ilTempo, ci sono persone apparentemente insospettabili, tra cui ad esempio con un signore che ha detto di essere il titolare di un rifornimento di benzina: "Non vedo quale affinità possa esserci tra me e l'Isis. Io non lavoro all'interno delle forze dell'ordine, tantomeno nell'intelligence", ha affermato al Tempo. "Forse perché sono sposato con una donna islamica? In ogni caso è una moderata. E poi perché questo dovrebbe rendermi un obiettivo?", ha aggiunto. Meno tranquillo a riguardo, invece, si è dimostrato un terzo "segnalato". In questo caso si tratta di un imprenditore privato che ha detto di occuparsi di "forniture per forze dell'ordine italiane ed estere".
"Forse i pirati informatici dell'Isis sono entrati nei siti di aziende che in qualche modo sono collegate alle forze dell'ordine - ha detto - e forse hanno rubato indirizzi e numeri di telefono contenuti nei pc. Non saprei spiegarmelo altrimenti. In ogni caso questa notizia è inquietante e penso che ne parlerò con la polizia".
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