Cronache

“Vi squarciamo le gomme”: gli italiani minacciano gli svizzeri

In provincia di Como sono apparsi dei volantini di minaccia in risposta al “referendum anti frontalieri” con cui la Svizzera ha chiuso le porte ai nostri lavoratori

“Vi squarciamo le gomme”: gli italiani minacciano gli svizzeri

Svizzeri versus italiani, proseguono le polemiche dopo la votazione popolare dell’iniziativa “Prima i nostri” con cui, lo scorso 25 settembre, il Canton Ticino ha chiuso le porte ai lavoratori frontalieri del Nord Italia, accusati di provocare il ribasso dei salari.

“Vi piace venire in Italia a fare la spese perché costa meno????????? Ecco allora visto che non ci volete a lavorare in Svizzera (visto ultimo referendum) siete pregati di farvi la spesa a casa vostra… I supermercati ce li avete... Dalla prossima volta che vi vediamo a comprare in Italia vi squarciamo le gomme della macchina e non solo...”, minaccia un volantino anonimo apparso sulle auto con targhe svizzere parcheggiate nella piazzola antistante al supermercato Bennet di Tavernola, in provincia di Como. A segnalare nei giorni scorsi l’accaduto al Corriere del Ticino è stato un cliente del supermercato.

Sembrano non aver giovato a stemperare i malumori dei lavoratori lombardi le rassicurazioni formulate dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine dell’incontro avuto – lo scorso 12 ottobre a Bellinzona – con il presidente del Consiglio di Stato ticinese Paolo Beltraminelli. “Per quanto riguarda il referendum – ha detto Maroni – mi sento rassicurato dal fatto che non vi saranno conseguenze, azioni immediate, ne’ discriminatorie nei confronti dei lavoratori lombardi”.

Tuttavia, sempre lo stesso Maroni, aveva parlato di “iniziative che il Cantone assumerà per dare attuazione all’esito del referendum” che intende assicurare ai ticinesi la precedenza nel mercato del lavoro, contrastando la sostituzione sistematica dei lavoratori residenti e il ribasso dei salari, attraverso una modifica della carta costituzionale svizzera.

Contro gli esiti dell’iniziativa referendaria “Prima i nostri” – promossa dalla destra nazionalista Udc con il sostegno della Lega dei Ticinesi – si era duramente espresso anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con un tweet: “Referendum anti frontalieri non ha per ora effetti pratici, ma senza libera circolazione delle persone rapporti Svizzera-UE a rischio”.

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