Cronache

Viminale, allarme rosso "I rischi: tensioni sociali e la criminalità al Sud"

Circolare della Lamorgese: "Mondo economico più permeabile alle infiltrazioni mafiose"

Viminale, allarme rosso "I rischi: tensioni sociali e la criminalità al Sud"

Allarme criminalità organizzata, ma anche disordini e infiltrazioni mafiose in settori cruciali, come l'agroalimentare e sanitario, in questo momento critico dell'emergenza virus.

Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha inviato a tutti i prefetti una direttiva sui gravi rischi indiretti provocati dal contagio. Emergenza Covid-19. Monitoraggio del disagio sociale ed economico e attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi e di ogni forma di illegalità è l'oggetto del documento.

Lamorgese, fin dalle prime righe lancia l'allarme: il mondo economico e imprenditoriale «per le difficoltà del momento, può risultare maggiormente permeabile a rischi di condizionamento mafioso».

Il pericolo è che la crisi si saldi con possibili disordini fomentati dalla criminalità organizzata, come il Giornale aveva svelato per primo. Secondo Lamorgese il «fronte principale» sono «le tensioni sociali» e le «inevitabili interazioni con il panorama criminale» che «possono verosimilmente avere risvolti anche sotto il profilo dell'ordine e sicurezza pubblica». Nel Sud ci sono già stati assalti ai supermercati e strani personaggi che si presentavano sui social con la pistola in pugno inneggiando alla rivolta.

La direttiva ai prefetti spiega che «alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall'altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali».

Il ministro dell'Interno invita i prefetti a prestare particolare attenzione «al tema del disagio abitativo che nell'attuale scenario è destinato a subire un incremento significativo, a maggior ragione in quei contesti territoriali nei quali più alto è il rischio di tensioni».

Lo sforzo dei rappresentanti del governo e dello Stato deve riguardare soprattutto «la salvaguardia dell'accesso al credito legale da parte degli operatori economici e delle famiglie» per evitare «l'odioso - e in questo scenario vieppiù pervasivo - fenomeno dell'usura». Il ministro dell'Interno fa notare che il ventre molle sono le «realtà caratterizzate da un minor sviluppo e da già elevati livelli di disoccupazione, in cui un possibile aggravamento della situazione economica rischia di comportare il ricorso a forme di sostegno da parte delle organizzazioni criminali, che in tal modo mirano anche ad accrescere il consenso nei loro confronti». In alcune aree disagiate del Meridione le bande criminali stanno già fornendo, al posto dello Stato, spesa gratis alle famiglie in difficoltà.

Per prevenire la penetrazione mafiosa «dovrà essere () sviluppata un'ampia azione di intelligence sul territorio () con l'obiettivo di assicurare che la ripresa delle attività avvenga secondo imprescindibili coordinate di legalità».

Il ministro dell'Interno accende i riflettori sui settori a maggior rischio: «Un focus specifico potrà essere dedicato alle dinamiche societarie della filiera agroalimentare, delle infrastrutture sanitarie, della gestione degli approvvigionamenti, specie di materiale medico, del comparto turistico-alberghiero e della ristorazione, nonché dei settori della distribuzione al dettaglio della piccola e media impresa».

Il 27 aprile i prefetti dovranno inviare una prima relazione a Roma che sarà seguita da rapporti con cadenza bimestrale sui gravi danni collaterali provocati dal virus.

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