Trentadue anni, da sei nell'Arma, il maresciallo ordinario Annalisa Manfreda è stata tra le prime a occuparsi dell'operatrice del centro per i rifugiati di Fontanella, nella Bergamasca, dopo la violenza da parte di un migrante ventenne.
A lei la 26enne ha raccontato quanto successo quando il giovane della Sierra Leone le è saltato addosso, cercando di baciarla e stringendole le mani al collo, fino a farla svenire, mentre lei chiedeva aiuto. A salvarla sono stati altri due ospiti del centro, che hanno sfondato la porta e fermato il ragazzo.
"È stato molto doloroso per lei - racconta il maresciallo a Il Giorno - abbiamo cercato di tranquillizzarla e poi poco alla volta ha cominciato a parlare. Un racconto sofferto, interrotto da pianti.
Ci siamo lasciate con un forte abbraccio: ci vorrà del tempo perché riesca a dimenticare e lo dico da donna oltre che da rappresentante delle forze dell’ordine"."Pensavo che mi avrebbe uccisa", ha raccontato l'operatrice, che è in prognosi riservata per trenta giorni, con i parenti a proteggerla.
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