Coronavirus

Virus, a Bologna la Finanza ha sequestrato 13mila macchinari per la terapia intensiva

È accaduto all'Interporto, dove i funzionari doganali e le autorità hanno rinvenuto dei conteiner pieni di materiale per i respiratori degli ospedali. Il materiale stava per essere inviato in Sudafrica

Virus, a Bologna la Finanza ha sequestrato 13mila macchinari per la terapia intensiva

Un carico di componenti per macchinari di terapia intensiva è stato sequestrato in queste ore all'interporto di Bologna, dove i funzionari della dogana del capoluogo emiliano, insieme ai militari della guardia di Finanza, hanno rinvenuto il materiale e hanno impedito il tentativo di illecita esportazione di questi dispositivi sanitari. Come riportato da Bologna Today, si tratta di circa 13.200 componenti, tutti destinati alle apparecchiature all'interno delle terapie intensive degli ospedali.

La destinazione del carico

Secondo le prime ricostruzioni, il carico era in procinto di essere inviato in Sudafrica, ma i dispositivi sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione della protezione civile per il contenimento e la gestione dell'emergenza causata dall'epidemia del nuovo coronavirus, in conformità alle recenti disposizioni legislative emanate dal governo. In base a quanto riportato dal Resto del carlino, sono stati i funzionari doganali ad accorgersi, tramite i codici sulle bollette di spedizione, che si trattava di materiale sanitario.

Il blitz delle fiamme gialle

Secondo quanto ricostruito, il blitz è stato fatto partire quando, dopo i controlli, si era capito che il materiale che stava per uscire dai confini nazionali potevano essere dei componenti per le strutture sanitarie. A quel punto sarebbero state avviate delle verifiche più approfondite e le forze dell'ordine sono arrivate al risultato. All'interno degli scatoloni, infatti, era custodito materiale che poteva essere destinato ai reparti di terapia intensiva. Si trattava, infatti, di pezzi in grado di collegare i respiratori ai pazienti.

I controlli

Ora, come previsto, saranno svolti tutti gli approfondimenti del caso per capire se ci siano margini per denunciare chi stava inviando la merce verso il Sudafrica. In base alle prime ricostruzioni, si tratterebbe di una grossa azienda specializzata. Soltanto qualche giorno fa, al porto di Cagliari, in Sardegna, si era verificato un fatto analogo. Un carico di materiale sanitario destinato alla Liguria però era stato bloccato dalle autorità locali affinché fosse lasciato alle strutture sanitarie dell'isola. Il carico trovato in Sardegna, del valore di circa 300mila euro, era stato stoccato regolarmente da un'azienda del capoluogo sardo rivenduto a una farmacia all'ingrosso di Genova.

In quella circostanza, all'interno del container erano contenute mascherine Ffp2 e Ffp3, occhiali protettivi e abbigliamento sanitario.

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