Virus, positivo il ministro della Salute israeliano Litzman

Yaakov Litzman, risultato contagiato dal Covid-19 insieme alla moglie Chava, non avrebbe rispettato le misure disposte dal suo stesso dicastero. Solo pochi giorni fa aveva fatto discutere una affermazione attribuita al funzionario che legava la malattia all'omosessualità

Virus, positivo il ministro della Salute israeliano Litzman

Il ministro della Sanità israeliano, Yaakov Litzman, e sua moglie Chava sono risultati positivi al coronavirus. La notizia è arrivata in queste ore e al momento le condizioni di salute della coppia sarebbero buone. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, l'esponente del governo 71enn, che ha svolto in questi giorni un ruolo di primo piano nella gestione della crisi insieme a Benjamin Netanyahu, è il più alto funzionario israeliano a cui è stata diagnosticata la nuova malattia. "Ho parlato con Litzman due volte e sta bene", avrebbe riferito il direttore generale del ministero della Salute, Moshe Bar Siman Tov.

La frase sull'omosessualità

Litzman, che secondo il sito Patheos aveva definito il Covid-19 "il castigo divino per l'omosessualità", nei giorni scorsi aveva partecipato a diversi incontri chiave sul nuovo virus insieme al presidente Netanyahu, il quale aveva però fatto attenzione a rispettare tutte le normative sul distanziamento sociale. Il ministro della Sanità, invece, è stato accusato di non aver rispettato le raccomandazioni e i divieti imposti dal suo dicastero alla popolazione..

Le "sue" raccomandazioni

Secondo gli ordini del ministero, infatti, oggi decine di migliaia di cittadini israeliani si troverebbero in quarantena a causa della possibile esposizione al contagio e il Paese, come altri Stati del mondo, è sottoposto a un blocco quasi totale. Il ministro Litzman, ebreo ultraortodosso, è stato spesso criticato per la sua gestione di questa epidemia: per alcuni, infatti, il 71enne avrebbe anteposto gli interessi della sua comunità davanti all'emergenza.

Le accuse

In base ad alcune ricostruzioni, Litzman avrebbe contribuito a ritardare le misure stringenti sulle riunioni pubbliche, che avrebbero influenzato l'osservanza della festività ebraica del Purim, il mese scorso. Inoltre, il ministro avrebbe cercato di ostacolare la chiusura delle sinagoghe del Paese, nonostante le notizie legate alla pandemia. Secondo quanto riportato dal quotidiano, un gruppo di alti funzionari medici dei principali ospedali israeliani avrebbero anche scritto a Netanyahu chiedendo che alla guida della Sanità fosse messo uno specialista.

L'uso delle mascherine

Intanto, su decisione del ministero della Salute, a partire da domenica, tutti i cittadini israeliani avranno l'obbligo di coprirsi con una mascherina o una sciarpa quando usciranno dale loro abitazioni. Al lavoro, la misura non sarà necessaria se saranno rispettate le distanze di sicurezza. La nuova direttiva entrerà in vigore al termine delle festività di Pesach, la pasqua ebraica, durante le quali sono state però imposto rigide disposizioni per evitare assembramenti o riunioni tra parenti.

Ieri il ministero aveva riderito che erano in preparazine anche certificazioni per mascherine adatte a chi ha la barba, un dettaglio fondamentale per una cittadinanza che, per diverse ragioni, non si rade per tradizione religiosa.

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