Dopo le minacce choc, Sgarbi ritira l'opera d'arte

Dopo le minacce di morte e le richieste delle istituzioni, Vittorio Sgarbi ha acconsentito a eliminare l'opera Turchia Autentica dalla mostra

Dopo le minacce choc, Sgarbi ritira l'opera d'arte

Vittorio Sgarbi alla fine ha ceduto alle pressioni e, per evitare l'incidente diplomatico, ha deciso di rimuovere la tanto contestata opera di Paolo Lelli dall'esposizione I Mille di Sgarbi, presentata alla stampa solo pochi giorni fa. Il critico d'arte era stato insultato, offeso e minacciato sui social per aver pubblicato una foto dell'opera Turchia Autentica. La quantità e l'entità dei messaggi contro di lui è stata tale da convincere Sgarbi ad adire le vie legali. Anche il sindaco di Castiglion Fiorentino, il comune in provincia di Arezzo che ospita la mostra, nelle ore precedenti si è esposto chiedendo la rimozione dell'opera, richiesta alla quale Vittorio Sgarbi non sembrava propenso a dare seguito. Invece, al profilarsi di un incidente diplomatico con la Turchia, il critico ha deciso di eliminare il manufatto di Paolo Lelli.

La decisione è stata comunicata sul canale Facebook del critico d'arte: "Abbiamo deciso di rimuovere la tanto contestata opera dell’artista Paolo Lelli. Come ribadito nel corso dell’inaugurazione, in quella scultura c’era solo un calembour, un banale gioco di parole, solo ironia. Non era certo una dichiarazione di guerra, men che meno un attacco al governo turco o all’Islam". Vittorio Sgarbi nel suo post parla di una "evidente strumentalizzazione alla quale non intendiamo prestare il fianco". Proprio per riportare la situazione alla tranquillità, Vittorio Sgarbi si è rivolto al sindaco di Castiglion Fiorentino per fare in modo che l'ambasciatore turco in Italia possa visitare la mostra il prossimo marzo, quando la stessa aprirà al pubblico. "Non potrà certo essere una opera d’arte a incrinare i rapporti tra Italia e Turchia, paese, peraltro, che amo e nel quale mi sono più volte recato in visita, anche recentemente", ha concluso Vittorio Sgarbi.

L'incidente diplomatico pare sia stato schivato grazie a un buon lavoro da parte delle istituzioni politiche e di Vittorio Sgarbi, che ha acconsentito a rimuovere l'opera che stava generando tanto clamore. A scatenare l'indignazione da parte di una certa parte degli utenti è stato l'oggetto rappresentato da Paolo Lelli, una latrina "alla turca" laccata di rosso con sopra disegnati la falce di luna e la stella a cinque punte. Un richiamo non troppo velato alla bandiera turca, un gioco di parole.

Ovviamente, il passo indietro di Vittorio Sgarbi ha stupito i suoi tanti seguaci e qualcuno ora grida alla "censura artistica" per la decisione del critico di rimuovere l'opera dalla mostra per evitare ulteriori polemiche.

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