Cronache

Voto di scambio, 14 misure cautelari eseguite nel Napoletano

Tra gli indagati due consiglieri comunali di maggioranza. Denaro, spesa di generi alimentari e posti di lavoro offerti in cambio del voto alle ultime elezioni amministrative del 2018

Voto di scambio, 14 misure cautelari eseguite nel Napoletano

Voti comprati anche per 20 euro alle ultime elezioni amministrative del 2018. Ma anche spese di generi alimentari e posti di lavoro, offerti per ottenere un posto sugli scranni del consiglio comunale. È quanto è venuto fuori dall’inchiesta che ha portato i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata all’esecuzione di 14 misure cautelari a Torre del Greco (Napoli) a carico di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale, attentati contro i diritti politici del cittadino, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento, detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra. In quattro sono finiti in carcere, altri quattro ai domiciliari, per uno è stato stabilito il divieto di dimora in Campania e per altri cinque il divieto di dimora a Torre del Greco.

Tra gli indagati figurano anche due consiglieri comunali di maggioranza, Ciro Piccirillo e Stefano Abilitato, eletti in due diverse liste civiche, "La svolta per Torre" e "Il cittadino", rispettivamente con 319 e 927 voti. Secondo gli inquirenti, Allibato avrebbe permesso l’assunzione a tempo determinato di 5 persone presso la ditta che si occupa del servizio di nettezza urbana, promettendo inoltre il contratto a tempo indeterminato in cambio del voto personale e dei familiari. Piccirillo, che è un poliziotto, deve invece rispondere di favoreggiamento e di rivelazione di segreto di ufficio perché avrebbe informato alcuni soggetti impegnati nella compravendita di voti davanti a un seggio elettorale di un controllo delle forze dell’ordine.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno permesso di scoprire l’esistenza di un sodalizio criminale che in occasione delle Amministrative del 2018 aveva acquistato a Torre del Greco voti in cambio di somme tra i 20 e i 35 euro, o di generi alimentari, o promettendo posti di lavoro previsti da un progetto regionale. Un video avrebbe dato il via all’attività investigativa dei carabinieri.

Le immagini documentavano una compravendita di voto.

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