Cronache

Zanardi, il sindaco di Pienza: ''Non sapevamo dell'evento''

Il sindaco della cittadina toscana assicura: ''Nessuno ci ha informato della gara''. Nel frattempo proseguono le indagini della Procura di Siena

Zanardi, il sindaco di Pienza: ''Non sapevamo dell'evento''

''Non sapevamo dell'evento...'' sono le parole di Manolo Garosi, il sindaco di Pienza, in merito all’iniziativa che è costata un bruttissimo incidente ad Alex Zanardi, ricoverato in coma farmacologico all’ospedale di Siena.

Erano semplici ciclisti soggetti al codice della strada. L'evento aveva partenza, percorso, tempi di passaggio e arrivi codificati, come una vera corsa, ma non aveva alcuna connotazione giuridica di gara e nemmeno di manifestazione cicloturistica. E' quanto riferito dal Corriere della Sera che ha sentito Roberto Sgalla, già direttore di tutte le specialità della Polizia e tra i massimi esperti di sicurezza in bici, che assicura: ''L’avevano chiamata ‘staffetta’ era patrocinata e promossa dalla Federazione Ciclistica Italiana. Aveva partenza, percorso, tempi di passaggio e arrivo codificati, come se si trattasse di una corsa ciclistica, sia pure non agonistica. Ma ‘Obiettivo Tricolore’ non aveva alcuna connotazione giuridica di gara e nemmeno di manifestazione cicloturistica. ‘Alex e i suoi compagni di pedalata erano semplici ciclisti in escursione individuale soggetti al totale rispetto del codice della strada, dovevano mantenersi sulla destra, restare in fila indiana, non superare la linea di mezzeria o tenere comportamenti pericolosi''.

Le parole del sindaco

''Doveva essere un saluto istituzionale in piazza'' ha svelato Manolo Garosi, il sindaco di Pienza ma a quanto pare né la questura né il comando provinciale dei carabinieri erano stati informati della manifestazione. Secondo quanto emerge la strada provinciale 146 - sulla quale è avvenuto l’incidente - era aperta e si camminava normalmente nei due sensi di marcia. Per maggiore tutela gli organizzatori avrebbero dovuto richiedere alla Federciclismo l’autorizzazione a svolgere una manifestazione autorizzata.

Tuttavia la richiesta sarebbe stata respinta perché fino al prossimo primo agosto nessun evento ciclistico può svolgersi sul territorio italiano. Sentito dai carabinieri il sindaco ha rilasciato rivelazioni importanti ai fini dell’indagine rilasciate anche a Radio Siena TV: ''Non abbiamo mai ricevuto comunicazione ufficiale di eventi o manifestazioni sportive sul nostro territorio. Ci era stato comunicato solamente via Facebook che si sarebbe tenuto un saluto istituzionale in piazza ma poi ci hanno anche successivamente comunicato, sempre tramite Facebook, l'annullamento di questo momento per motivi di ritardo sulla tabella di marcia della manifestazione''.

L'inchiesta

Intanto dopo un primo sopralluogo svolto dal pm Serena Mencucci, nel corso del quale si è provveduto al sequestro dei due mezzi coinvolti, l’autotreno e la handbike di Zanardi, e all’acquisizione, da parte dei carabinieri della compagna di Montepulciano, di un filmato amatoriale che chiarirà definitivamente la dinamica dell’incidente, la Procura ha aperto un’inchiesta con l’accusa di lesioni gravissime da incidente stradale. Le verifiche degli inquirenti si stanno adesso concentrando sul rispetto o meno degli standard di sicurezza da parte degli organizzatori della manifestazione.

A tale scopo i carabinieri hanno interrogato gli organizzatori e stanno verificando se fosse stata predisposta un’ordinanza con eventuali limitazioni al traffico per garantire la sicurezza della manifestazione. In questo modo si potrà capire se la presenza del mezzo pesante sia legata a un’infrazione commessa dal conducente o al mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte dell’organizzazione. Restano diversi i punti da chiarire.

Cosa ci faceva un tir sul percorso della competizione? Gli organizzatori hanno predisposto tutte le misure di sicurezza in accordo con le autorità? Interrogativi che al momento non hanno ancora risposta.

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