La zavorra che ci affonda

Non solo non c'è e non ci sarà alcuna flat tax, addirittura sotto il suo governo "del cambiamento" è aumentato il prelievo dalle tasche degli italiani

La zavorra che ci affonda

Altro che abbassare le tasse. L'Istat ieri ha certificato che la pressione fiscale in Italia non è mai stata così alta dal 2015. Spiace dirlo, ma Matteo Salvini sta tradendo la promessa principe fatta in campagna elettorale. Non solo non c'è e non ci sarà alcuna flat tax, addirittura sotto il suo governo «del cambiamento» è aumentato il prelievo dalle tasche degli italiani. Che poi non sia colpa sua, ma del suo socio Di Maio che gli impedisce di fare come vorrebbe può essere vero, ma è del tutto irrilevante agli occhi del contribuente.

Se la Lega, pur di andare al governo, ha accettato di firmare un contratto capestro con i Cinque Stelle, sono problemi suoi, e comunque è sempre in tempo a fare marcia indietro. È paradossale che ogni giorno il governo parli di «meno tasse» e viceversa ogni giorno le tasse aumentino. Non ci lamentiamo solamente per il portafoglio, cosa che pure sarebbe legittima. Il punto vero è che un Paese dove le tasse crescono è un Paese destinato a non crescere, e questo è accertato da tutte le formule economiche. «Io affermo - disse una volta Winston Churchill - che quando una nazione tenta di tassare se stessa per raggiungere la prosperità è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi per il manico».

Mi sembra già di sentire la risposta a queste osservazioni: tranquilli che faremo, vedremo, abbasseremo. Ma per chi ci avete preso? Cosa c'è da vedere, con Toninelli che vuole bloccare le grandi opere e statalizzare le autostrade (così sai quanti ponti verranno giù)? Che cosa c'è ancora da capire con al governo un partito in cui hanno voce in capitolo un comunista come Fico e un ragazzo frustrato e furbetto che di cognome fa Di Battista? Salvini vuole davvero continuare ad avere al fianco una ministra per il Sud, la grillina Barbara Lezzi, che ieri sul caso Ilva ha teorizzato la seguente tesi: «La soluzione per Taranto è meno acciaio e più coltivazione di cozze»?

Questa è gente con cui si può sperare di abbassare le tasse e rilanciare l'Italia? Io non lo credo, e se

Salvini la pensa diversamente se ne deve assumere tutta la responsabilità. Più tasse e più cozze non può essere una ricetta condivisibile, per nessuna ragione. Perché così si va sì a «cozzare». Non in mare, ma contro un muro.

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