Pier Augusto Stagi
È uno degli avvenimenti sportivi più attesi e sentiti dell'anno, per la sua storia, per il fascino che si porta dietro da quasi un secolo. Sabato a Milano (diretta tv: Raitre, 17.10) nascerà ufficialmente l'89° Giro d'Italia, la corsa che festeggerà tra l'altro i 110 anni della Gazzetta dello Sport, da sempre il giornale organizzatore. La corsa è in programma dal 6 al 28 maggio del prossimo anno.
Si conosce già la località di partenza, Seraing (Belgio), dove il Giro scatterà con una breve tappa contro il tempo di 6 km. Le prime quattro giornate sono previste proprio in Vallonia, dove vivono oltre 200.000 italiani. All'indomani del cronoprologo, si proseguirà con tre tappe in linea: Mons-Charleroi/Marcinelle, per ricordare i 50 anni della tragedia della miniera; Perwez-Namur e Wanze-Hotton. Già nota anche la sede d'arrivo: Milano, che domenica 28 maggio attenderà lo sprint di chiusura in Corso Venezia.
Il resto ve lo anticipiamo noi, perché in verità qualcosa di più si sa. Come ad esempio che tornerà il Mortirolo, la montagna delle montagne, con le pendenze da capogiro che esaltò nel '94 Marco Pantani. Torneranno il Gavia e il Monte Bondone, e ci sarà anche l'inedito e suggestivo Plan de Corones. Questo per quanto riguarda le grandi montagne. Sotto l'aspetto puramente tecnico, oltre a due giornate di riposo, ci saranno una crono individuale, probabilmente una cronoscalata e sicuramente una cronosquadre.
Ma andiamo con ordine. Dal Belgio si torna in Italia con un lungo trasferimento in aereo il 10 maggio, giorno del primo riposo. Il romanzo rosa riprende con una cronosquadre, non lunghissima, da Piacenza a Cremona, che piacerebbe tantissimo a Ivan Basso e alla sua Csc, sempre che decida effettivamente di non far parte della contesa rosa, come il varesino ha annunciato in occasione della presentazione del Tour de France. La sua ultima frase sembra definitiva: «Il prossimo anno punterò tutto sul Tour de France». Ma chissà che non cambi idea.
Dopo la cronosquadre, i corridori andranno da Busseto a Forlì, per poi scendere da Cesena verso Saltara. La corsa riprenderà il 14 maggio con la Civitanova Marche-Maielletta, e il giorno successivo il programma rosa prevede la Francavilla Mare-Termini. Prima del secondo e ultimo giorno di riposo (il 17 maggio), la corsa propone la Termoli-Peschici. Si riprende il 18 maggio con una cronometro individuale, di una quarantina di chilometri, da Pontedera a Pontedera. Il 19 ci sarà la Livorno-Sestri Levante e il giorno successivo la Alessandria-La Thuile. Da Aosta a Domodossola, il 21 maggio; dal Mergozzo a Brescia il 22 maggio.
Ed eccoci al grande finale. Il 23 maggio sarà la volta della Rovato-Trento, con arrivo sul Monte Bondone. Il giorno seguente si andrà da Termeno a Plan de Corones. Il 25 maggio da Dobbiaco a Gemona, prima della Pordenone-Passo San Pellegrino. Penultimo giorno di Giro con la Trento-Aprica, al cospetto di sua maestà Mortirolo. L'ultimo giorno è ancora in fase di definizione. Il programma prevederebbe due semitappe: la cronoscalata da Bellagio alla Madonna del Ghisallo di 10 chilometri. E nel pomeriggio da Cambiago (dagli stabilimenti di Ernesto Colnago) a Milano. Perché questa tappa ha ancora il punto di domanda? Perché a livello regolamentare l'Uci non vede di buon occhio le semitappe in Giri di tre settimane, ma gli «organizzatori rosa» stanno cercando in tutti i modi di trovare una soluzione che possa soddisfare tutti.
È l'ottava volta nella storia che il Giro parte dall'estero. La prima fu nel 1965, 98 chilometri da San Marino a Perugia per la vittoria di Dancelli. L'anno dopo via da Montecarlo, con il successo di Vito Taccone sul traguardo di Diano Marina. Nel 1973 la coppia Merckx-Swerts si impose nella cronometro di Verviers, Belgio. Nel 1974, lo storico via da Città del Vaticano: prima tappa in linea fino a Formia, con la firma del belga Reybrouck.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.