Cultura e Spettacoli

Tra la Cruz e Totti c’è anche Rutelli

Dopo le accuse, lo staff tranquillizza la popstar

Paolo Giordano

da Roma

Dopotutto aveva ragione lei. Appena saputo delle accuse di alcuni prelati e della nota di tre deputati della Margherita che rivendicava «il rispetto che è d’obbligo per il Papa», Madonna si era consultata da Londra con la sua granitica portavoce Liz Rosenberg, a Parigi per un altro impegno. «Che cosa sta accadendo in Italia?». «Niente, solo gente in cerca di pubblicità». Perciò è stato deciso di non replicare. «Madonna è molto tranquilla» dicevano nel suo staff. Insomma, l’atmosfera non era quella dell’altra volta, quando Madonna passò da Roma con il Blond ambition tour del 1990 e dal Vaticano arrivò davvero una critica pesante (in più la Pepsi rifiutò una sponsorizzazione miliardaria). Stavolta la vigilia è stata meno ansiogena e a confermarlo ha pensato anche il leader della Margherita Francesco Rutelli, vicepremier e ministro dei Beni culturali. In barba alle reprimende dei suoi, è arrivato allo stadio per mantenere «una promessa fatta alle mie figlie due mesi fa» e ha abbozzato dicendo che «ciascuno è libero di giudicare show e cantanti». Et voilà.
Poi si è seduto davanti al palco di fianco a una lista sterminata di vip di casa nostra, tra i quali Piero Chiambretti, Claudio Baglioni, Carla Fendi, Pino Daniele, Elio Fiorucci, Adriano Giannini, Stefano Accorsi, Alex Del Piero, Francesco Totti con Ilary Blasi e Francesco Renga con Ambra. Insomma, il solito parterre dei grandi eventi. Molto più imprevista la falange straniera: Lenny Kravitz, il rapper P Diddy, Pedro Almodovar e Penelope Cruz. Loro non c’erano ancora nel primo pomeriggio quando Madonna è arrivata all’Olimpico con un’ora abbondante di ritardo per fare le prove, insolitamente lunghe e accorate. Prima che si scatenasse l’acquazzone, ha cantato per intero Like a virgin, Like it or not, Erotica, You thrill me, uno scampolo di Hung up e anche il prossimo singolo Jump, che tra l’altro sarà nella colonna sonora del film Il diavolo veste Prada con Meryl Streep. Poi una pausa, un massaggio e l’incontro con i vertici della sua casa discografica, la Wea, che sono stati festeggiati per il grande risultato in Italia del cd Confessions on a dancefloor. In poche parole, la normale routine prima del concerto. Di sicuro più romantica è stata la cena di sabato sera, con suo marito Guy Ritchie in un ristorante del centro. E senz’altro più esaltante è stato il boato dei settantamila, quando si sono accese le luci e sono impennate le note di Future lovers.

«Ciao Roma».

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