La lotta alla fame si combatte anche a tavola

Parte oggi l’undicesima edizione di “Ristoranti contro la Fame”, la manifestazione che coinvolge aziende, locali, catene, grandi chef e che nelle dieci precedenti edizioni ha raccolto quasi un milione per finanziare progetti in Italia e nel mondo. Ci sono anche le Cene Super Solidali una tournée gastronomica che attraversa l’Italia con la partecipazione di chef di rilievo e ospiti delle radio partner

La lotta alla fame si combatte anche a tavola
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C’è chi lotta la fame con le armi, chi con i trattati e chi, più semplicemente, con un menù. Da undici anni “Ristoranti Contro la Fame” trasforma la passione italiana per la tavola in una forma di solidarietà concreta. L’iniziativa, ideata da Azione Contro la Fame, è diventata la più grande campagna solidale della ristorazione in Italia, unendo chef, ristoratori e clienti in un’alleanza che parte da un piatto e arriva – letteralmente – dall’altra parte del mondo.

L’edizione 2025 riparte, come da tradizione, il 16 ottobre, Giornata mondiale dell’Alimentazione, per proseguire fino alla fine dell’anno. Nei ristoranti e nelle catene aderenti sarà possibile scegliere un piatto o un menù solidale: un piccolo gesto che finanzia i progetti di Azione Contro la Fame in Italia e all’estero. I locali potranno anche organizzare cene speciali o proporre le “Bollicine solidali” di Ferrari Trento, con l’incasso devoluto alla causa.

L’elenco dei partecipanti cresce ogni anno. Confermano la loro adesione catene come Pokéria by NIMA, MACHA Café, Wiener Haus e Pizzium, insieme a partner storici e nuovi sostenitori: Ferrari Trento, che ha donato duemila bottiglie di Maximum Blanc de Blancs, Surgiva per gli eventi “Super Solidali” e METRO Italia, al secondo anno di collaborazione. A questi si affiancano FIPE, Michelin Italiana e TheFork, che dedica una sezione specifica alla campagna con l’hashtag #ristoranticontrolafame. Media partner sono Radio Deejay, Radio Capital, Linkiesta Gastronomika e Reporter Gourmet.

E poi ci sono le cene Super Solidali, una tournée gastronomica che attraversa l’Italia con la partecipazione di chef di rilievo e ospiti delle radio partner. Si parte il 16 ottobre da Madama Piola a Torino, per proseguire il 18 ottobre con Maurizio Bufi al Fagiano del Grand Hotel Fasano (una stella Michelin). Poi tappe a Macherio, Chiavenna, Costermano, Torno e, a novembre, Verona e Milano. L’appuntamento meneghino sarà il 19 novembre da Amami Ancora, tempio della pizza senza lievito, con la madrina Michela Coppa. Tutti gli eventi sono elencati sul sito ristoranticontrolafame.it.

Gli Ambasciatori della Fame sono ormai una piccola brigata: da Enrico Crippa ad Antonio Guida, Cristina Bowerman, Claudio Sadler, Norbert Niederkofler e Filippo La Mantia. Nel 2025 si aggiunge Anna Zhang, vincitrice di MasterChef Italia 14, che porta con sé la sua energia e la voglia di rendere la cucina “una lingua universale di solidarietà”. Ma la novità più curiosa è “RESTA Contro la Fame – Self-Service d’Autore”, un format inedito che debutterà a novembre a Milano, nella mensa dell’Università Cattolica. Sarà un pranzo solidale della domenica, accessibile e informale, con chef aderenti alla campagna e il ricavato destinato ai progetti di Azione Contro la Fame. L’idea è di Zero Design Studio, che ha firmato nome e logo. "RESTA è un invito a fermarsi, a riscoprire il valore del cibo e a farlo diventare un’occasione di condivisione" spiegano dall’agenzia.

In dieci anni “Ristoranti Contro la Fame” ha coinvolto migliaia di ristoranti e catene, raccogliendo quasi un milione di euro. I fondi hanno finanziato interventi in Italia – come il progetto Mai più fame: dall’emergenza all’autonomia, attivo a Milano e Napoli – e in Paesi dove il problema è questione di sopravvivenza: Sahel, Libano, Repubblica Centrafricana. Per il 2025 le missioni si concentrano su Myanmar, Medio Oriente, India (negli slum di Mumbai), Kenya, Nepal e in Italia, con l’estensione del programma a Bari. "Oggi 673 milioni di persone vivono in condizioni di insicurezza alimentare – ricorda Simone Garroni, direttore di Azione Contro la Fame – e quasi 2,3 milioni di famiglie italiane non possono permettersi un’alimentazione adeguata.

Davanti a questa realtà servono risposte immediate, ma anche progetti che restituiscano autonomia".

È quello che, nel suo piccolo, tenta di fare ogni piatto solidale servito nei locali aderenti. Un modo per scoprire che la fame nel mondo non si combatte solo con i trattori, ma anche con le forchette.

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