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Westminster, incoronazione e tv: un fenomeno mediatico diretto da Elisabetta II

La decisione di trasmettere in TV per la prima volta l'incoronazione completa di Elisabetta II fu una scelta dibattuta. La questione finì in parlamento. Ecco cosa ne pensava il Primo Ministro Wiston Churchill a riguardo

Westminister, incoronazione e tv: un fenomeno mediatico diretto da Elisabetta II

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È sceso il sipario sull’incoronazione di Re Carlo III. E i maestosi portali di Westminister si sono chiusi. Chi vi ha assistito in diretta serberà il ricordo. Chiunque vorrà riviverla, per indugiare sui primi piani dei volti e scorgere umori, indagare pensieri e sentimenti o cogliere dettagli con l’aiuto di uno screen shot con zoom, sarà il padrone. Le scene si rispolverano on line, con un click. La Monarchia vuole così. É entrata nelle cucine delle case del mondo e si è seduta in tinello, disponibile a farsi scrutare dall’alto, sotto gli spessi occhialini da lettura.

Eppure c'è stato un momento in cui la "discesa" della Monarchia verso il popolo non fu accolta con favore. Il Primo Ministro Winston Curchill si oppose a questa capitolazione e trasalì quando gli comunicarono che si stava decidendo se trasmettere in TV l’incoronazione di Elisabetta II a Westministrer nel 1953. Sulla scorta del successo ottenuto da un breve servizio dell’incoronazione di Giorgio VI nel 1937 si pensò che potesse essere una buona idea mandare in onda per la prima volta l’intera cerimonia.

La questione finì in parlamento. Ci fu uno scontro con i laburisti che si mostrarono favolrevoli mentre Churchill dichiarò che era inorridito dall'idea “che degli aggeggi meccanici moderni potessero trasmettere dall'Abbazia di Westminster" e dichiarò che “sarebbe inappropriato che l'intera cerimonia non solo nei suoi aspetti secolari ma anche in quelli religiosi e spirituali fosse presentata come se fosse una performance di teatro”.

E invece teatro fu.

E lo decise Elisabetta II insieme al comitato dell’incoronazione ed inaugurò la stagione della spettacolarizzazione mediatica della Monarchia come un abile regista, influenzata da suo marito il Principe Filippo che era dell’idea che fosse arrivato il momento di svecchiarla per avvicinarsi di più al popolo.

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