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"Un errore": le scuse radical chic dopo il cortocircuito Marvel

Il presidente dei Marvel Studios si scusa per il casting di Doctor Strange: il film è stato accusato di whitewashing per la parte dell'Antico, personaggio tibetano interpretato dall'attrice bianca Tilda Swinton

"Un errore": le scuse radical chic dopo il cortocircuito Marvel

Nel tuo film decidi di scegliere un'attrice per interpretare un personaggio maschile per accontentare le femministe e strizzare l'occhiolino al politically correct? No, non va bene, perché l'uomo che hai sostituito non è un malvagio bianco caucasico, radice di tutti i mali del pianeta e della galassia, ma è un asiatico e quindi hai discriminato - scegliendo una donna - un'intera etnia. Ragionamento contorto? Affatto, perché con buona pace di chi afferma che il politicamente corretto non esisiste ed è un'invenzione della destra cattiva e reazionaria - vedasi Michela Murgia - parliamo di un cortocircuito a cui è andata incontro la Marvel. Da tempo la Marvel Studios - acquisita dal 2009 dalla Walt Disney - ha sposato l'ideologia del politicamente corretto per i suoi film, andando incontro alle istanze dei liberal e della identity politics.

La Marvel nella tela del politicamente corretto

Parliamo, nello specifico, delle dichiarazioni del presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, il quale, parlando a Men's Health, ha spiegato di aver commesso un errore nel scegliere l'attrice Tilda Swinton per vestire i panni dell'Antico nel film del 2016 Doctor Strange: per la parte del mistico che diventa mentore di Strange, la Marvel Studios aveva inizialmente pensato a un uomo dato che il personaggio è generalmente rappresentato come un uomo tibetano. Tuttavia, Feige pensò che scegliendo una donna si sarebbe più facilmente adeguato ai dogmi del gender e del politicamente corretto: Feige affermò infatti che Swinton stava facendo un "lavoro incredibile nell'essere quasi ambigua in termini di genere". Questo, tuttavia, non ha messo al riparo Feige i Marvel Studios dall'accusa di whitewashing, ossia la pratica di scegliere un attore bianco per interpretare un personaggio di un'altra etnia e renderlo così più appettibile per il grande pubblico, dal momento che Tilda Swinton, oltre che essere una grandissima attrice - ciò che dovrebbe contare, davvero - ha il difetto imperdonabile di essere bianchissima.

Le accuse di whitewashing e le scuse

E così, a cinque anni di distanza, il presidente dei Marvel Studios, come riportato dall'agenzia Adnkronos, ha deciso di tornare sui suoi passo. "Tilda Swinton per Doctor Strange è stato un errore", ha spiegato. "Pensavamo di essere intelligenti e all'avanguardia", ha rimarcato Feige, che si era detto: "Non faremo il cliché dell'uomo asiatico vecchio, saggio e avvizzito. Ma è stato un campanello d'allarme per dire: 'Bene, aspetta un attimo, c'è un altro modo per capirlo? C'è un altro modo per non cadere nel cliché e scegliere un attore asiatico?' E la risposta, ovviamente, è sì". Follia. Dunque, per evitare di far arrabbiare i nuovi puritani e moralisti del politically correct, che cosa bisognerebbe fare? Scegliere sempre attrici nere, magari lesbiche? A forza di evitare ossessivamente i cliché e gli stereotipi, si finisce inevitabilmente per fare film stereotipati. E a farne le spese è sempre l'arte e il cinema, quello vero, che di certi dogmi dovrebbe infischiarsene, nel nome della libertà artistica.

Ma nel caso di Marvel/Wal Disney, purtroppo, le logiche sembrano essere altre.

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