Mancherà moltissimo a tutti la sua inconfondibile voce e il suo grande talento. Perché Elio Pandoli, scomparso all'età di 95 anni nella sua casa romana, era considerato uno tra i più grandi doppiatori italiani, con oltre 500 film al suo attivo. “Mia madre capì da subito che ero diverso dagli altri bambini - disse durante un'intervista - inventavo commedie, recitavo versi da me composti, cantavo e ballavo nel cortile della scuola. Nel 1940, mi esibii per la prima volta in un'operetta famosa 'Al cavallino bianco'. Lo spettacolo si tenne nel teatrino della mia parrocchia. Mi sentivo attore nato. Non era una scelta. Dovevo assolutamente fare l'attore. A tutti i costi!”
Queste sue parole raccontano la sua grande passione per la recitazione, che ha portato avanti fino alla fine. Nato a Roma nel 1926 in una famiglia numerosa, si diplomò all’Accademia nazionale d’arte drammatica. Il suo debutto nel 1948 come mimo-ballerino in Les malheurs d'Orphée di Milhaud. Nello stesso anno entrò con Orazio Costa al Piccolo Teatro della Capitale.
Fondamentale anche la carriera da doppiatore. Pandolfi fu la voce ufficiale dell’attore francese Jacques Dufilho in tutti i film della serie sul Colonnello Buttiglione. Sua era anche la voce di Stanlio, in molti dei film della famosa coppia Laurel & Hardy. Doppiò anche Paperino nei cartoni degli anni ’60 e ’70. Il grande pubblico lo ricorda però per il grande lavoro insieme ad Antonella Steni, nei grandi varietà come Studio 1 con Mina.
Molte le manifestazioni d’affetto da pare del mondo dello spettacolo che lo ricordano come un uomo che ha dedicato la sua intera vita all’arte. "Era davvero uno degli ultimi di quella generazione di attori che avevano fatto di tutto, dalla prosa alla rivista. Ed era una vera memoria vivente: ricordava tutto, ogni incontro con Wanda Osiris e quel mondo che oggi non c'è più” le parole del conduttore Pino Strabioli all’Ansa. "Forse - aggiunge - è stato poco riconosciuto e onorato. Ricordo che mi rimproverava sempre: 'In tv hai dedicato uno speciale a tutti tranne che a me'. Colpa della pigrizia della Rai. Ed era un vero peccato perché lui da sempre filmava anche tutto. Aveva un archivio pieno di immagini di Panelli, Mastroianni, Bice Valori”.
Nella sua lunga carriera aveva lavorato con i più grandi, da Visconti che lo volle per interpretare il ruolo del cantante castrato nello spettacolo L'impresario delle Smirne, a Garinei e Giovannini. “Nessun rimpianto - raccontò al compimento dei ’92 anni - I più grandi mi hanno sempre apprezzato, da Mastroianni a Bice Valori, da Lauretta Masiero a Paolo Ferrari per arrivare a Maurizio Costanzo e Paolo Limiti.
Oggi sono contento dei tanti spettacoli belli che ho fatto, e orgoglioso anche delle due tesi di laurea che sono state scritte su di me “. Pandolfi lascia il figlio adottivo Natale Orioles. Per sua stessa volontà non si terranno i funerali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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