BORGES-BIOY CASARES

BORGES-BIOY CASARES

Don Isidro Parodi è più radicale di Nero Wolfe. Se l’investigatore creato da Rex Stout usciva di casa pochissimo, e sempre malvolentieri, il singolare detective inventato da Jorge Luis Borges (qui a lato) e Adolfo Bioy Casares (sotto), di casa proprio non può uscire. Perché la sua non è una casa, è una cella, per la precisione la numero 273, del carcere di Buenos Aires. I «Sei problemi per don Isidro Parodi» (che ora Adelphi ripubblica, pagg. 192, euro 12), i due sodali argentini li attribuirono al dottor Honorio Bustos Domecq, ovviamente inesistente come il suo, cioè il loro, eroe dal corpo obeso ma dalla testa acuta ancorché rasata.

Le storie di Borges e Bioy Casares sono datate 1942. Seguirono, sempre da parte della premiata ditta alias Bustos Domecq, «Due fantasie memorabili», il romanzo «Un problema per la morte», «Cronache di Bustos Domecq» e «Nuovi racconti di Bustos Domecq».

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