La discarica di Corcolle è sempre più vicina. E mentre si delinea la scelta del sito, a brevissima distanza da Villa Adriana, la polemica diventa al calor bianco.
Ieri il presidente del Consiglio Mario Monti ha siglato una lettera che dà il via alliter di costruzione. Il piano, sostenuto dal prefetto Giuseppe Pecoraro, potrebbe però creare non pochi attriti, data la contrarietà dei ministri Corrado Clini (Ambiente) e Lorenzo Ornaghi (Beni Culturali). E se Ornaghi per ora sbuffa: «Rimango contrarissimo... Per il bene del Paese, Villa Adriana e il suo ambiente non possono essere sfregiati», larcheologo Andrea Carandini ha deciso di passare alle vie di fatto, abbandonando il Mibac: «Esistono dei limiti di tolleranza. Le ultime notizie giuntemi sulla discarica... rappresentano la goccia che ha fatto traboccare il mio vaso». Ha scritto in una lettera, indirizzata al ministro Ornaghi, con la quale lex presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali annuncia labbandono del suo incarico. Ma la colpa non è solo del pattume: «Tra gli altri motivi - spiega - cè un taglio di 9 milioni alle risorse. Non mi va più di lavorare in un clima del genere... Non è il caso che io elenchi qui gli altri problemi ancora irrisolti, dal patrimonio che si dilapida, ai monumenti di cui non miglioriamo la statica in vista dei sismi...». Carandini a parte, sulla questione della discarica si è levata una scia di proteste: da Legambiente al Fai. Preoccupato anche il sindaco di Roma, Alemanno. «Non siamo favorevoli».
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