Cultura e Spettacoli

"Il club dei centenari" di Pietro Mereu, un viaggio nella longevità sarda

L'appuntamento con l’iniziativa Ogliastra- Isola della Longevità è un'occasione per scoprire i segreti degli uomini più anziani della Terra

Caterina Murru (106 anni) e Rosa Secci (102 anni)
Caterina Murru (106 anni) e Rosa Secci (102 anni)

Tra i tanti misteri nascosti tra i millenari graniti della Sardegna ce n'è uno che da anni interessa studiosi provenienti da tutto il mondo: la longevità. La Sardegna e, più nello specifico, il suo entroterra, è stata inserita tra le blue zone del pianeta, ossia quelle in cui, per motivi non del tutto noti, si vive più a lungo. È la subregione dell'Ogliastra quella con la maggior concentrazione di centenari ed è proprio in questa zona che si è concentrato il lavoro del regista Pietro Mereu, che nei locali di Scalo Lambrate, a Milano, presenterà l’iniziativa Ogliastra- Isola della Longevità.

A partire dalle 18 del 2 dicembre verrà proiettato il documentario Il club dei centenari, realizzato da Pietro Mereu nel 2015 tra i comuni di Arzana, Baunei, Talana, Urzulei, Villagrande, appartenenti alla blue zone sarda. Il documentario ha lo scopo di spingere a una riflessione sul futuro di queste zone ed è propedeutico alla nascita di un nuovo progetto messo in cantiere da Pietro Mereu. "Voglio essere centenario è quasi un upgrade rispetto a L'isola dei centenari. Qui, io mi cimento in prima persona in un esperimento per capire cosa accade adottando lo stile di vita dei centenari, integrato in chiave moderna", ci ha spiegato il regista. Insieme a Filippo Mattu, relatore del progetto, più di un anno fa Mereu ha iniziato un percorso che l'ha portato a perdere 20 chili e a cambiare radicalmente i suoi parametri biomedici, che vengono monitorati da un laboratorio specializzato di metabolomica di Bologna.

Per diversi giorni, per girare il documentario, Pietro Mereu ha vissuto a stretto contatto con i centenari sardi: "Sono molto curiosi, vivono della rendita di una vita fatta di grandi sacrifici. Il fatto che abbiano raggiunto un'età così elevata deriva anche dalla fatica di gioventù. Ci sono dei 90enne che tutt'oggi continuano a faticare, a lavorare con gli animali. Questo li porta a consumare pasti frugali e molti di loro non cenano, mangiano poco. La maggior parte crede in Dio". Non c'è un solo fattore che spiega l'incredibile longevità di questo angolo di Sardegna raccontato da Pietro Mereu, che sottolinea come fatica e sofferenza siano spesso dei fattori comuni in queste persone. "Hanno tutti conosciuto le guerre. Un'anziana ha conosciuto l'assedio di Arzana al tempo del bandito Samuele Stochino", spiega Mereu.

Il giornalista definisce "sereni" i centenari sardi, "rispetto a me che sono molto stressato perché seguo la mia agenda". Infatti, "un pastore del Gennargentu segue solo il tempo, ha dei ritmi dettati dalla natura". Il ritmo dei centenari sardi è quello ancestrale della Terra, che accompagna i popoli dell'entroterra sardo dalla notte dei tempi senza mai cambiare. È la natura che decide e l'uomo ci si deve adeguare.

L'evento di Milano, organizzato da Ludovica Piras, ha lo scopo di dare maggiore impatto all'eccezionalità della longevità ma, spiega Mereu, "togliendola dal classico e banale clichè. Ci sono tante narrazioni costruite su questi centenari, che vengono rappresentati come marionette ammaestrate. Invece vanno studiati i presupposti antropologici e culturali. Non si può banalizzare un argomento così profondo. Incide, per esempio, anche l'isolamento dell'Ogliastra nella longevità. Non c'era nulla, molti morivano ma quelli che non morivano e che, quindi, erano più resistenti creavano una leva evoluzionistica della popolazione".

L'ingresso all'evento è gratuito, con conferma all'indirizzo centenariogliastra@gmail.com.

Subito dopo la proiezione del documentario ci sarà la tavola rotonda-talk “Quale sarà il futuro delle Blue zone?” per approfondire la tematica con i maggiori esperti sulla longevità.

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