«Quando metti giù il libro, hai realmente voglia di fare sesso con tuo marito. Un sacco di voglia». Se di tutto il fritto misto di recensioni e polemiche a proposito del successo globale Cinquanta sfumature di grigio (Mondadori, pagg. 548, euro 14,90), abbiamo distillato questo, firmato da un famoso blog genitoriale, gurumommy.com, è perché sintetizza il motivo per cui lo «stereotipato» (si sprecano le citazioni: da Lady Chatterley a The richer sex di Liza Mundy) e «mal scritto» «romanzo rosa in cui si descrivono le scene abitualmente tagliate» della sconosciuta londinese E.L. James (pseudonimo), appena arrivato in Italia, abbia venduto 10 milioni di copie negli Usa e tre in Gran Bretagna, tra cartaceo e digitale. Non solo: è balzato al top della classifica del New York Times ancora prima di arrivare in libreria rimanendoci per tre mesi, e ha mosso il gigante Universal per i diritti - Angelina Jolie come potenziale regista - scatenando le fantasie di una celebrity letteraria come Bret Easton Ellis (l’autore di American Psycho invoca su Twitter David Cronenberg a dirigere la pellicola e il modello vampiro Ian Somerhalder a interpretarla).
L’autrice? Si chiama Erika Leonard, ha due figli e aveva una vita normale come produttore tv, prima che le venisse in mente di darsi al selfpublishing con una Twilight fan fiction a episodi intitolata Master of the Universe. I protagonisti si chiamavano Edward Cullen e Bella Swan, come gli eroi di Stephanie Meyer. Dopo le proteste dei fan dei vampiri per erotismo esplicito, la James crea un sito per la sua storia, fiftyshades.com, e la riscrive come originale: vende 250mila copie dell’ebook che ne deriva e ad aprile 2012 esce per Vintage Books in cartaceo. Il resto è classifica.
Per chi non lo avesse ancora tenuto tra le mani, possiamo fornire due versioni di trama di questa trilogia (i volumi successivi, con le sfumature di nero e di rosso, arriveranno anche da noi nei prossimi giorni) pornosoft. Quella soft, appunto, secondo cui il romanzo è la storia di Anastasia Steele, una vergine contemporanea, studentessa con i codini, che, spedita da un’amica a intervistare il miliardario Christian Grey, viene da lui fatta donna, sedotta e iniziata a un prevedibile quanto completo repertorio di piaceri e fantasie. Che, sempre nella versione soft, non ci sentiamo di descrivere come sadici: usava forse il divino Marchese creme e lozioni per addolcire impatti e frustate? Invece di firmare un contratto di matrimonio, Anastasia firma un contratto di sottomissione (alcune e alcuni non vedono la differenza) che comprende clausole che sembrano scritte da Pamela Anderson in collaborazione con il Ministero della Sanità (la sottomessa si impegna a essere sempre pulita e depilata, a mangiare molte bistecche, fuori pasto solo frutta, a non lasciare mai avanzi nel piatto e a fare palestra quattro volte la settimana per mostrarsi sempre «snodata, forte e resistente»): lui è un uomo che nasconde una gran pena nel cuore - dopo averla deflorata suona Bach a torso nudo con l’aria inequivocabile di chi ha avuto un’infanzia infelice - porta sempre il preservativo, sinonimo politically correct di assenza di vero Male, e tutti vissero felici e contenti.
Nella versione porno, si può scegliere di elencare al futuro lettore clausole contrattuali dall’aria più minacciosa - quali sono i modi in cui Anastasia vorrà essere legata? Ginocchia, barra divaricatrice, oggetti fissi o mobili o polsi/caviglie? - e va descritta nel dettaglio la Stanza Rossa delle torture e del dolore, in cui avvengono gli incontri tra il dominante e la sottomessa, coadiuvati da flagellatori e gabbie di metallo, le erezioni colossali, le sculacciate e il vero masochismo che, sempre, consiste nel ritorno della vittima dal carnefice: «Il dolore fisico che tu mi hai inflitto è meno terribile del dolore di perderti».
In America già li chiamano «mommy porn» (e Dagospia, in Italia, li ha ribattezzati «Twilight per babbione») e le due versioni appena fornite sono utili a capirne la formula «piede in due scarpe» o, meglio, «polso in due manette»: i dettagli domestici - Anastasia dopo gli incontri roventi prepara per il suo Grey pancake e uova strapazzate - non scandalizzano i palati generalisti delle casalinghe disperate in cerca di emozioni da comodino e le fanno sentire a casa, mentre gli sdoganamenti hard stile Secretary non fanno sentire troppo «donnette» le rampanti femmine metropolitane under 40 tutte facebook e iPad, da troppo tempo orfane di Sex and The City.
D’altra parte la cover che Newsweek ha dedicato al fenomeno, con lo strillo «The fantasy life of working women» è esplicita: come in ogni bondage che si rispetti, la vittima è bendata. Ma la benda sembra proprio un morbido e glamour foulard di seta haute couture, che tutte, ma proprio tutte, indosseremmo volentieri.
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