Un piccolo giallo molto milanese pubblicato per una piccola casa editrice appena tornata a vivere. Così potremmo definire Il silenzio sulle donne di Antonio Steffenoni edito per i tipi di Barion (pagg. 150 euro 12). Steffenoni - una giovinezza a metà fra Spagna e Italia e due romanzi da Rizzoli, una pausa editoriale durata 10 anni e poi il ritorno alla scrittura tra anni Novanta e anni Zero - mette in scena la morte di un anziano regista italo-spagnolo: Santiago Conte. Precipita misteriosamente dalla finestra di una clinica in via Quadronno. Il cadavere resta a terra nella neve a pochi giorni dal Natale. La polizia indaga e mette sotto torchio l'ultima persona ad averlo visto vivo: lo scrittore, Antonio Lopez, di quasi trent'anni più giovane. E Lopez, parlando più con se stesso che con i poliziotti che cercano di ricostruire, stancamente, la vita di Santiago Conte, ripercorre un'amicizia, a fasi alterne, durata decenni.
In questo dialogo interiore percorso con scioltezza, a un certo punto compaiono le donne, l'amore, e con esso i pudori. Insomma, quello che gli uomini sanno ma non trasformano in parola. E nel caso di questi due vecchi amici i silenzi riguardano soprattutto una femmina che si chiama Clara, amata da entrambi. Una femmina raccontata molto poco ma proprio per questo ammantata di un erotismo sottile e impalpabile. Può essere stata lei la causa di un delitto? Lo si scoprirà soltanto alla fine. Ma in fondo conta poco perché il libro è una narrazione sottile sui rapporti umani, sull'amore... e sul fatto che esiste l'indicibile.
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