Giuseppe Caldarola, noto Peppino, è morto questa mattina al Policlinico Umberto I di Roma all'età di 74 anni dopo aver combattuto una malattia che lo ha colpito di recente. Il giornalista, direttore dell'Unità negli anni '90, è stato prima dirigente del Partito Comunista Italiano a Bari e, in seguito, deputato per due legislature per il gruppo dell'Ulivo.
Caldarola inizia la sua carriera come redattore della casa editrice Laterza dal 1968 al '72 e, sempre negli stessi anni, si dedica alla politica come militante del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria. In breve tempo entra nella segreteria nazionale del movimento giovanile del PSIUP. In seguito diventa segretario del Partito Comunista Italiano nella città di Bari fino al 1977. È stato per anni vicedirettore di Rinascita, fondatore e primo direttore di Italiaradio.
Dopo lo scioglimento del Pci, Caldarola aderisce al Partito Democratico della Sinistra e, poi, ai Democratici di Sinistra. Dal 1996 al 1998 e dal 1999 al 2000 è stato direttore del quotidiano l'Unità. Nel 2001 viene eletto con i Ds alla Camera dei deputati nella quota proporzionale per la circoscrizione Puglia. Cinque anni dopo viene riconfermato deputato dopo essere stato eletto con la lista dell'Ulivo. Dal 2002 al 2006 è membro del Copasir (Comitato parlamentare di controllo sui Servizi segreti), mentre dal giugno 2006 è membro della commissione Affari esteri e comunitari. Nel biennio 2006-2008 è stato presidente dell'Associazione parlamentare di amicizia con Israele.
Con il Pd ha sempre avuto un rapporto di amore e odio. Dopo avervi aderito, lo abbandona quasi subito dopo che l'allora primo segretario, Walter Veltroni annuncia l'alleanza con l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Dal 2002 al 2012 collabora il quotidiano Il Riformista ed è direttore responsabile della rivista ItalianiEuropei, la fondazione dell'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema. Dal 2014 scrive per il giornale online Lettera43 dove tiene la rubrica "Mambo". Nel corso degli ultimi anni ha collaborato anche con la rivista Formiche e con il sito Strisciarossa.it. Nel 2019 è stato anche direttore della rivista Civiltà delle macchine.
Il Pd, su Twitter, ha ricordato così l'ex direttore dell'Unità:"Questo 2020 si porta via anche Peppino
#Caldarola, un grande giornalista e un grande politico. Se ne va una delle menti più lucide del Paese, un esempio di moralità e coerenza. Il suo impegno rimarrà un grande punto di riferimento per le generazioni future".
Questo 2020 si porta via anche Peppino #Caldarola, un grande giornalista e un grande politico. Se ne va una delle menti più lucide del Paese, un esempio di moralità e coerenza.
— PD Milano (@PdMilano) September 21, 2020
Il suo impegno rimarrà un grande punto di riferimento per le generazioni future. pic.twitter.com/iWuEu0Wbsh
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