Grillo chiede libertà di "vaffa" anche al Salone del libro

Il comico è stato invitato "a parlare di cose concrete, abbandonando l’insulto e l’invettiva". E lui ha risposto offeso che si sente indesiderato

Grillo chiede libertà di "vaffa" anche al Salone del libro

Certe volte la gente ha delle belle pretese. Tipo Ernesto Ferrero, il quale ha invitato Beppe Grillo al Salone del libro di Torino «a parlare di cose concrete, abbandonando l’insulto e l’invettiva», e Grillo giustamente ha risposto offeso che si sente indesiderato. Fosse stato il Salone del Rutto, il Salone della Scorreggia, il Salone della Gara del Getto di Piscia, allora forse si poteva fare, ci si poteva accordare sulle cose concrete da dire. Ma insomma, al Salone del Libro, senza poter insultare, lui che tra l’altro i libri vuole abolirli perché ci sono i computer, perché soprattutto per informarsi c’è il suo blog, di quali cose concrete dovrebbe mai parlare?

Intendiamoci, prima della fastidiosa precisazione di Ferrero, Grillo ci sarebbe andato a Torino, ospite nello stand dell’editore Chiarelettere. Ma a condizione di poter esporre con serenità il suo programma di governo: vaffanculo a Napolitano, vaffanculo a Monti, vaffanculo al debito pubblico, vaffanculo all’Europa, vaffanculo anche a Ernesto Ferrero. Io credo nella buona fede di Grillo, e credo abbia una vita durissima, per esempio che la moglie al mattino gli porti la colazione a letto e lo saluti «buongiorno Beppe» e lui risponda «vaffanculo stronza», e a pranzo gli chieda cosa vuole mangiare, una cosa concreta, e lui risponda «vaffanculo, il pranzo ficcatelo dove dico io».

Credo che sia così genuino, Grillo, che anche quando è solo a casa non possa guardarsi allo specchio, perché se si distrae un attimo scambia il riflesso per uno che vuole un contraddittorio e si manda affanculo da solo. Così per consentirgli di riposare, quando ritorna stanco dal lavoro, da un Vaffanculo Day dove ha mandato affanculo tutti, immagino abbia una casa senza specchi, come i vampiri.

Ecco perché Ferrero è stato molto indelicato a chiedergli di parlare di cose concrete e non insultare, è molto peggio che invitare Celentano e chiedergli di non fare prediche, o invitare la Guzzanti e chiederle di non citare Berlusconi, è politicamente scorretto: è come invitare un tetraplegico in sedia a rotelle e chiedergli di camminare, è come invitare a cena un prostatico e chiudergli la porta del cesso e poi chiedergli di non pisciarti nel piatto. Non sta mica bene.

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