Accostandosi a questo libro si viene immediatamente catturati da una parola: Cuba.
Subito appaiono con essa le immagini stereotipate, il Lider Maximo, il Che, Hemingway e la Bodeguita del Medio e poi il rum, i sigari e molte altre cose che quell'isola richiama. Ma Angelo Bruzzone, con “Incontri cubani” (WLM edizioni), è riuscito, come non riesce a molti, a scalfire la crosta dello stereotipo e arrivare alla sostanza. La Santeria, sincretica religione fortemente radicata nel paese, il confronto razziale, l'ideologia comunista, ad esempio, sono solo spontaneamente descritti dagli “ incontri”.
Chi è stato a Cuba, chi desidera andarci o chi solo ha un motivo di interesse per quel paese proverà, leggendo questo testo, forti sensazioni di curiosità e di confronto.
Il protagonista del romanzo, Franco, narra dei suoi viaggi a Cuba, fatti nell'arco di una vita, da cui ha sempre riportato qualcosa di nuovo e inaspettato. Egli vive intensamente la meravigliosa e variopinta cultura cubana fatta di donne, mare, spiagge stupende, suoni, danze e feste fino al mattino, ma anche di uragani che distruggono il paesaggio e la mente di chi li deve affrontare. Frequentando la gente si fa coinvolgere, spesso anche sentimentalmente, e non solo da locali ma anche da stranieri, che vivendo in quel mondo, poco importa se da molto o da poco tempo, esprimono quanto da quel luogo hanno ricevuto e sono stati influenzati.
In questo libro lo scrittore vuole dirci che i luoghi possono cambiarci, portando alla luce il meglio di noi stessi, ma che al tempo stesso l'amore e la forza che ci hanno spinto fino a lì ci porta anche a donare qualcosa di noi. Il meccanismo è a due direzioni, noi cambiamo il luogo dove viviamo e il luogo cambia noi, in un moto continuo e senza soluzione.
La forte attrazione che Franco subisce lo spinge quasi inconsciamente sempre a ritornare.
Cuba diventa per lui il posto dove è possibile trovare la verità!
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