Cultura e Spettacoli

Kirino, dark lady più diabolica anche della yakuza

I gialli «gialli», più che gialli sono neri. Almeno in Giappone dove, oltre che neri, sono diabolicamente femminili. E la scrittrice dark lady nipponica per eccellenza (insidiata dal successo di Kanae Minato, della quale ricordiamo l'ottimo Confessione , edito da Giano qualche anno fa) è Kirino Natsuo, nome d'arte di Hashioka Mariko. Le quattro casalinghe di Tokyo , Grotesque , Real World , Una storia crudele e L'isola dei naufraghi sono titoli ben noti agli amanti del brivido letterario che corre fra i bicchierini di sake, i geometrici tatami e, soprattutto, le perversioni dei quartieri «proibiti».

Per la verità c'è un padre (non una madre) nobile al quale la fascinosa ed enigmatica Natsuo- san si rifà: Mishima Yukio, maestro di introspezione e di misteri inconfessabili, sacerdote di riti innominabili e sottilissimo analista di menti fragili. Lo si nota bene in Pioggia sul viso (Neri Pozza, pagg. 382, euro 17, traduzione dell'ormai espertissimo Gianluca Coci), fra qualche giorno nelle librerie. È l'opera d'esordio dell'autrice, datata 1993, ed esce per la prima volta in italiano. Una bella occasione per risalire alla fonte del suo immaginario criminale, in cui la colpa esteriore è sempre il risultato di una sconfitta interiore.

Murano Miro, figlia di un investigatore più o meno a riposo e vedova di Hiroo, è in ambasce. Non soltanto perché la sua migliore amica, la brillante e rampante scrittrice Usagawa Yoko, è sparita, ma anche perché a cercarla sono quelli della yakuza, per via dei cento milioni di yen prestati al suo compagno Naruse e volatilizzatisi insieme a lei. È proprio Naruse a coinvolgere Miro nella ricerca, dietro richiesta di un boss tanto gentile nella forma quanto poco raccomandabile nella sostanza. Avete una settimana di tempo per svolgere il vostro compito, dice il capocosca con gli occhi a mandorla, altrimenti saranno guai seri.

In una Tokyo affogata dalla stagione delle piogge, fra locali ben più che equivoci, segretarie doppiogiochiste che non la raccontano giusta, veggenti che sanno troppo e conoscenti che dicono di non sapere nulla, la bella e impavida Miro e l'indecifrabile Naruse, al quale la concessionaria di auto usate funge da palese copertura per altri affari loschi, formano un'improvvisata ma credibile coppia di detective.

Non dubitate: anche questa volta la colpa esteriore farà il paio con una sconfitta interiore.

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