Un grande artista è ciò che «fa», ma anche ciò che dice. Vive nelle proprie opere, ma anche nelle idee, realizzate o meno che siano. E a dirci che artista fosse, sino in fondo, Le Corbusier - un dei grandi visionari del '900 - sono anche alcuni testi dispersi, dedicati al nostro Paese, raccolti ora sotto il titolo L'unica verità dell'architettura (Castelvecchi, pagg. 42, euro 7,50), molto particolari e rivelatori degli interessi, dell'immaginazione e delle affinità politiche del Maestro svizzero. In particolare si tratta di due conferenze sulla «rivoluzione architettonica» moderna e «l'urbanizzazione delle città contemporanee» tenute al Circolo delle Arti di Roma, in via Margutta, nel giugno 1934, quando Le Corbusier è in Italia perché spera di ottenere da Mussolini l'incarico per la progettazione di Pontinia (la seconda sera i lavori sono aperti da una lettera ufficiale in cui il Duce esprime la propria simpatia per l'architettura moderna).
Prima di un fulmineo excursus sull'architettura, da Atene all'età moderna, come «l'espressione dello spirito di un'epoca, straordinaria ( e veramente fascista) la proclamazione di «Roma e la Storia» che «sono una sola cosa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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