A Miart 2015 156 gallerie da tutto il mondo

Non sarà solo una questione di numeri, ma quando si parla di fiere, nel mondo dell'arte, da lì si deve partire. Miart, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano, celebra il ventesimo compleanno con 156 gallerie, di cui 72 straniere. Diretta per il terzo anno consecutivo da Vincenzo De Bellis, Miart apre a fieramilanocity dal 9 al 12 aprile, in insidiosa vicinanza con molte altre fiere di settore, quali New York e Hong Kong. Ma se una cinquantina di gallerie del mondo anglosassone o, come dice De Bellis, «delle aree che rappresentano il mercato per eccellenza in Occidente» hanno deciso di partecipare, non è cosa da poco. Importanti i nomi: Bortolami e Gavin Brown da New York, Pilar Corrias da Londra. L'edizione del ventennale ha un ricco programma di incontri con i collezionisti e dibattiti (i «miartalks») dentro e fuori i padiglioni della fiera, con la partecipazione di curatori e direttori di musei.

Come nelle passate edizioni, ci saranno quattro sezioni espositive. «Established» conta 105 espositori (suddivisi in «master» per le gallerie di artisti storicizzati, «contemporary» per quelle che lavorano sul contemporaneo, e «first step» per chi partecipa a Miart per la prima volta). A questa sezione si aggiunge «Emergent», con 19 gallerie d'avanguardia focalizzate sui giovani talenti, e «Thennow», interessante progetto curatoriale che presenta, su invito, 18 gallerie, tra cui la milanese Massimo De Carlo, per mettere a confronto un artista storico e uno più recente: «Milano è la città con più gallerie in Italia, quella con più accademie, con più artisti viventi radicati sul territorio, ha dato i natali a Manzoni, all'arte di Lucio Fontana, a Giò Ponti, a Portaluppi. La fiera non può dimenticare questa stratificazione e questa ricchezza», dice De Bellis. Confermata la sezione «Object», con 13 gallerie che si muovono nel fluido confine fra arte e design a edizione limitata.

Ad aprile, in raccordo tra il Salone del Mobile e in attesa dell'avvio ufficiale di Expo2015, sotto la Madonnina sarà «The spring awakening», un'esplosione di eventi culturali: nei giorni della fiera, in collaborazione con il Comune di Milano - che per presentare questa edizione di Miart ha “scomodato” la sede di Palazzo Reale, anche questo un segnale - e con altri musei, moltissime le inaugurazioni in programma (tra cui l'atteso Juan Muñoz all'Hangar e «Arts & Food» di Germano Celant alla Triennale).

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