Milanesiana: tre Nobel, un «segreto», pochi fondi, tanti sponsorIl festival culturale a Milano dal 19 giugno

La Milanesiana, rassegna di letteratura, musica, cinema, arte, scienza, filosofia e da quest'anno anche teatro ideata da Elisabetta Sgarbi per la sua 14esima edizione punta tutto sul «Segreto» (dal 19 giugno al 9 luglio). In contrappunto all'ansia di trasparenza contemporanea, indaga anche sul bello e necessario della segretezza in venti giorni di incontri con scrittori, artisti, filosofi, scienziati (160 gli ospiti da 18 Paesi).
Denso, al solito, il programma: dopo l'anticipazione, il 12 giugno, con una lectio magistralis di Jeremy Rifkin sulla terza rivoluzione industriale che stiamo vivendo, la Milanesiana non disdegna il pop: a teatro, ad esempio, porta Renato Pozzetto e Gianna Nannini. Tra i letterati stranieri, oltre ai Nobel Wole Soyinka, Gao Xingjian e John Coetzee, Hanik Kureishi e Amitav Gosh. Il più atteso? Forse Michael Chabon. Per i cultori del cinema di animazione, per la prima volta in Italia, il russo Jurij Borisovic Norštejn che svelerà qualcosa delle sue visioni in celluloide... E tantissimo altro.
A leggersi tutto il programma (qui solo accennato, dettagli su lamilanesiana.it) pare che il vero segreto della Milanesiana è - parola di Elisabetta Sgarbi - «reperire i fondi più di un anno prima».

Il numeri: 690mila euro di investimenti, di cui 230mila dalle casse pubbliche (Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, Expo: per ora niente tagli, vedremo in futuro), il resto da privati. E gli editori? «Non un euro viene chiesto agli editori. Questo non è un festival del libro».

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