Cultura e Spettacoli

Quella Lolita che stregò Salinger, Chaplin e Welles

Nella nuova biografia dello scrittore, il tormentato rapporto con la futura sposa di Charlot. Che aveva fatto girare la testa anche ad altre star

Quella Lolita che stregò Salinger, Chaplin e Welles

New York, 1941. Quando la sedicenne Oona O'Neill entra in una stanza tutti restano senza fiato. Suo padre è il drammaturgo Eugene e ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Questo non fa di lui un buon padre. Oona è stata abbandonata all'età di tre anni.

Da adolescente, la ragazza, finiti i compiti, accende la vita notturna di New York. È una presenza fissa allo Stork Club, locale frequentato da attori, politici, principi. Spesso paparazzata, Oona stessa è una piccola celebrità, come le sue compagne d'avventure Carol Marcus e Gloria Vanderbilt. Diventerà ancora più nota nel 1942, quando sarà eletta «debuttante dell'anno».

Nell'estate del 1941, Jerome D. Salinger vive a Park Avenue, nella casa dei suoi genitori. Un giorno, a casa di amici comuni, conosce Oona. Perde subito la testa. Salinger e Oona incominciano a fare coppia fissa. Si incontrano a Manhattan, vanno a teatro, passeggiano a Central Park. Leila Hadley Luce, in Salinger, la bella biografia scritta da David Shields e Shane Salerno edita da Isbn, li ricorda così: «Erano fantastici. Lui era un uomo di bell'aspetto, fascino ombroso, postura perfetta, corporatura atletica ma affusolata. Lei era una bellezza classica, raggiante, dotata di una grazia straordinaria».

Salinger, scrittore in cerca di fortuna, non è certo un amante dei night. Forse preferirebbe starsene a casa ad ascoltare dischi, ma per Oona è disposto a scendere a compromessi col proprio carattere solitario e riservato. La sera è dunque consacrata alla mondanità. Il giorno alle proprie opere, tra cui, oltre a molti racconti, c'è anche un romanzo in fasce, Il giovane Holden, carico di spietato sarcasmo verso... l'alta società e la gente «alla moda».

Poi c'è la guerra. Il 27 aprile 1942, Salinger entra a Fort Dix. Ha 23 anni. Cerca di diventare ufficiale ma è scartato. Viene infine assegnato al Corpo di controspionaggio della Quarta divisione. La guerra per lui sarà durissima. Sbarcherà in Normandia il 6 giugno del 1944, prenderà parte alla battaglia delle Ardenne, sarà tra i primissimi a entrare nel campo di concentramento di Dachau, resterà in Germania fino al 1946 per dare la caccia ai criminali nazisti. Durante il conflitto, troverà comunque il tempo di continuare a scrivere e di incontrare a Parigi il suo mito Hemingway. Si congederà da eroe, dopo un esaurimento nervoso curato male.

Torniamo all'aprile del 1942. Salinger, ormai lontano da New York, passando di campo militare in campo militare, capisce di essere innamorato perso di Oona. Vorrebbe sposarla, dice ai commilitoni, mentre mostra loro la fotografia della «fidanzata». Le invia montagne di lettere lunghe anche quattordici pagine. Oona le presta a una amica, in modo che possa copiare le frasi più belle e riciclarle nella propria corrispondenza. Verso la fine dell'anno, Oona si trasferisce a Hollywood per tentare, con scarsa convinzione, la carriera d'attrice. Il primo incontro è quello decisivo. Charlie Chaplin infatti ha un ruolo adatto per una ragazzina e l'agente di Oona fa in modo che i due si conoscano. Colpo di fulmine, nonostante il regista abbia passato da un pezzo la cinquantina.

Oona smette di rispondere alle lettere di Salinger. Lo scrittore non capisce. Fino a quando, nel giugno del 1943, sulle prime pagine di tutto il mondo compare una notizia: Charlie Chaplin ha sposato una diciottenne, Oona O'Neill. Forse era destino, perché Orson Welles, vittima del fascino di Oona ancora prima di Salinger, aveva predetto, leggendole le carte: «Sposerai un tipo davvero importante. Come Charlie Chaplin». Il matrimonio fa scalpore per la differenza d'età ma sarà comunque un successo. È amore vero.

Quella di Salinger invece è vera rabbia. Alla biblioteca della University of Texas si conserva la collezione Salinger, che include le lettere private. Moltissime, anche tarde, parlano di Oona. Molte di Oona e Charlie. Racconta in Salinger Jane Scovell, biografa della signora Chaplin: «Era piuttosto risaputo che Charlie Chaplin facesse uso di testicoli di scimmia, il Viagra dell'epoca. Salinger scrisse questa lettera e disegnò questa orribile vignetta. C'era questo vecchio che correva qua e là sventolando il suo - non so come dirlo senza essere volgare - insomma lo sventolava in giro, e Oona da una parte che ridacchiava contenta. E Salinger questa lettera la spedì a lei». Oona Chaplin ricorderà così lo scrittore, in una delle rarissime occasioni in cui accetterà di farlo: «Disse cose terribili sulla mia relazione con Charlie. Si inventava cose disgustose su lui e me. Pensai che ero una ragazza fortunata a stare con Charlie anziché con Salinger».

Salinger dunque ha il cuore spezzato.

In Europa lo attendono Adolf Hitler, 299 giorni esatti di carneficine e il ricovero in un reparto psichiatrico.

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