Cultura e Spettacoli

Con "Il respiro delle anime" Paoli torna a terrorizzare Firenze

Lo scrittore-giornalista della «Nazione» di Empoli si cala ancora (dopo il primo romanzo di successo) nelle vesti di romanziere con una nuova storia del suo personaggio Carlo Alberto Marchi, nonché alter ego: un’altra inchiesta in una Firenze tetra e misteriosa

Con "Il respiro delle anime" Paoli torna a terrorizzare Firenze

C’è un nuovo scrittore sul panorama letterario. Quella che all’inizio poteva sembrare come una scommessa, adesso è una certezza. Gigi Paoli, responsabile della redazione della Nazione di Empoli, esperto di cronaca nera e giudiziaria, ha dato alla luce un’altra creatura, con una nuova avventura per il personaggio frutto della sua fantasia, Carlo Alberto Marchi, che il pubblico ha già imparato a conoscere nel suo primo romanzo, «Il rumore della pioggia».

Questo appena uscito si intitola, invece, «Il respiro delle anime» e se possibile è ancora più bello del primo. Un altro giallo ma ancora più intenso del primo dove la suspense che inzuppa le pagine, coinvolge il lettore e lo conduce negli anfratti più oscuri di una Firenze tetra e misteriosa.

Questa volta ci troviamo in una torrida mattinata di luglio, le scuole sono ormai chiuse e sulle strade semideserte di Firenze e dintorni è calato un silenzio irreale, ma Carlo Alberto Marchi, il cronista d’assalto del «Nuovo Giornale» e padre-single, nonché alter ego dell’autore, continua a svegliarsi alle sette e dieci per andare verso quella che Paoli chiama «Gotham City», ovvero l’avveniristico Palazzo di Giustizia di Firenze, e andare a caccia di notizie sull’allarmante ondata di morti per overdose che colpiscono la città. Ma a scombinare l’agenda di Marchi arriva una notizia che gli fa drizzare le antenne: nella notte, a pochi passi da Gotham City, un ciclista viene ucciso da un’auto pirata scomparsa nel nulla.Solo incidente? All’apparenza sì, se non fosse che la vittima era il dirigente americano di una nota azienda farmaceutica, e che solo pochi giorni prima era rimasto coinvolto in una retata in un ambiguo locale del centro. Una lugubre villa dalle finestre murate, un misterioso iPhone placcato d’oro, un barbone che forse dice la verità, un pericoloso boss della malavita.

Marchi si troverà alle prese con l’inchiesta più complessa, torbida e inquietante della sua carriera.

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