Dal rigattiere di parole

Dal rigattiere di parole: "Baldacchino"

C’è quello del Bernini, a San Pietro, e c’è quello in vendita all’Ikea: ma nessuno penserebbe che il suo nome derivi da Bagdad, che anticamente si chiamava Baldacco ed era famosa per le sue fabbriche di tessuti impreziositi da fili d’oro

Dal rigattiere di parole: "Baldacchino"

C’è quello del Bernini, a San Pietro, e c’è quello in vendita all’Ikea: ma nessuno penserebbe che il suo nome derivi da Bagdad, che anticamente si chiamava Baldacco ed era famosa per le sue fabbriche di tessuti impreziositi da fili d’oro. Il drappo quadrato, sostenuto da quattro aste, posto sopra al letto o al trono, aveva proprio tale provenienza che diventò subito antonomasia per quelle strutture leggere, la cui forma ispirò quelle ben più pesanti e monumentali, in marmo e altri materiali, presenti in chiese e luoghi rituali.

Il baldacchino è anche “l’arnese che si porta o si tiene affisso sopra le cose sacre e sopra i seggi dei principi e gran signori in segno d’onore”. Nelle processioni e nelle occasioni solenni sovrasta sacramenti e reliquie di santi. In Occidente i tessuti di Baldacco arrivarono intorno all’anno Mille, introdotti dalle repubbliche marinare, ed ebbero crescente successo in Europa. Esattamente come accadde per quelli di Damasco, che tuttora chiamiamo damaschi. Il baldacchino come complemento a copertura del letto si diffuse nel Medioevo e nel Rinascimento, ebbe il massimo splendore nella Francia del Settecento e poi, dopo un calo, un ritorno nell’Ottocento.

Il baldacchino del letto si chiama così se il tessuto cade dalle bande (e la parte pendente si chiama “drappellone”), se invece è tondo si chiama “paracielo” (Tommaseo).

Nel linguaggio ottocentesco familiare “aspettare il baldacchino” significava farsi pregare molto per muoversi, mentre una “cosa da baldacchino” era considerata di gran pregio.

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