Dal rigattiere di parole: Effabile

Si è perduto. In compenso ci è rimasto il suo contrario, ineffabile, a conferma che talvolta la negazione è più forte dell'affermazione

  Dal rigattiere di parole: Effabile

Si è perduto. In compenso ci è rimasto il suo contrario, ineffabile, a conferma che talvolta la negazione è più forte dell'affermazione. Entrambi provengono dal latino effari=pronunciare, dire chiaramente, da ex e fari= parlare.

Effabile è ciò che si può dire, esprimere; dicibile: è una parola piuttosto neutra. Ineffabile possiede invece un significato aulico, solenne, perché “ciò che non può essere espresso adeguatamente a parole” attiene all'indescrivibile, allo straordinario, al sublime, al divino.

Proprio per questa

maestosità la parola si presta all'uso ironico, nel senso di impareggiabile, impagabile, incredibile che, riferiti a cose o persone tutt'altro che inarrivabili, suggeriscono il paradosso della loro “ineffabile” mediocrità.

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