
C'era anche un ex presidente del Consiglio italiano in piazza Tien an men, alla grandiosa parata organizzata dal governo cinese per celebrare gli ottanta anni dalla fine vittoriosa della seconda guerra mondiale. Era Massimo D'Alema. Ecco cosa ha detto ai microfoni di La7: "Viviamo un momento difficile nelle relazioni internazionali. Io spero, confido che qui da Pechino venga un messaggio per la pace, per la cooperazione, per il ritorno ad uno spirito di amicizia tra tutti i popoli e per porre fine alle guerre che purtroppo insanguinano in modo così tragico diversi Paesi del mondo".
L'ex presidente del Consiglio italiano ha poi sottolineato "la forza della memoria e del ricordo di una lotta eroica come fu quella del popolo cinese così importante non solo per la Cina, ma per tutta l'umanità, per la sconfitta del nazismo e del fascismo".
Sorprende il fatto che, mentre tutti i leader occidentali hanno disertato la manifestazione, un ex premier del nostro Paese, invece, sia andato a omaggiare il regime cinese, che si erge a paladino di un nuovo ordine mondiale. Il leader di Azione, Carlo Calenda, prende subito le distanze: "La gravità di un ex presidente del Consiglio che va a Pechino per celebrare la nascita del fronte antioccidentale. D'Alema va ad omaggiare Putin e Kim Jong Un, Xi Jinping. Mentre ragazzi muoiono in Ucraina per difendere la loro e la nostra libertà. Una vera schifezza di livello Salvini".
Questo il commento di Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la politica estera: "Mentre i leader occidentali si riuniscono in diplomazia, un'alleanza autocratica cerca una corsia preferenziale per un nuovo ordine mondiale.
Guardando il presidente Xi Jinping oggi a Pechino accanto ai leader di Russia, Iran e Corea del Nord, non si tratta solo di un'ottica anti-occidentale; si tratta di una sfida diretta al sistema internazionale basato sulle regole. E non è solo simbolico: la guerra della Russia in Ucraina è sostenuta dal sostegno cinese. Queste sono realtà che l'Europa deve affrontare".