Cultura e Spettacoli

Dal rigattiere di parole: Panacea

Un piccolo mistero avvolge questa parola ancora così diffusa per indicare un rimedio universale, una soluzione a ogni problema, un toccasana

Dal rigattiere di parole: Panacea

Un piccolo mistero avvolge questa parola ancora così diffusa per indicare un rimedio universale, una soluzione a ogni problema, un toccasana. Tutti i dizionari, antichi e moderni, fanno risalire la parola al greco pan=tutto e akeomai= curare, guarire. Nessuno invece (unica eccezione, il Panlessico) registra l'esistenza di una figura mitologica – Panacea, appunto – che personificava la guarigione universale. E' evidente che anche la dea trae il nome da pan-akeomai, ma appare davvero strano che quel suo mitico ruolo onnipotente di risolvere i mali non abbia in alcun modo influenzato il significato della parola giunta fino a noi; come se l'etimologia linguistica fosse rimasta del tutto indifferente all'aspetto storico-mitologico.

Del resto, quella di Panacea era un'intera famiglia dedita alla salute: il padre Asclepio (per i greci) o Esculapio (per i romani) era il dio della medicina: tuttora il suo bastone circondato da un serpente è il simbolo della professione medica; tra i suoi cinque fratelli, almeno tre facevano parte della categoria. Altro mistero parallelo: la sorella Igea impersonava la salute ed era invocata per prevenire le malattie e i danni fisici: ma anche in questo caso la nostra parola igiene, chiaramente attinente, viene fatta risalire a hygieia=salute in greco, senza alcun riferimento alla dea.

Panace o panacea era detta una specie di erba odorosa (l'Heracleum Sphondytium o forse il Centarium Erythraea) alla quale gli antichi attribuivano miracolose e universali virtù. Per il Panlessico era anche il nome dato al protocloruro di mercurio, usato per molte malattie.

La panacea, nel senso figurato di rimedio, offre lo spunto al Rigutini-Fanfani per un esempio che, dopo più di un secolo, fa riflettere e sorridere: “Il voto universale è per certe zucche al vento la panacea per tutti i mali politici e sociali”.

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